Un distretto ecosostenibile che punta a ridefinire il concetto di edilizia sociale nel cuore di Bologna. ATI Project, a-fact architecture factory, Weber Architects e Parcnouveau hanno firmato il progetto vincitore per il nuovo Ecodistretto Bertalia-Lazzaretto di Bologna vincendo il concorso internazionale indetto dal Comune.
Il progetto si è distinto per la capacità di integrarsi nel contesto, valorizzando elementi paesaggistici come i sistemi verdi del Parco del Reno e il canale della Ghisiliera. Partendo dalla riqualificazione di questi elementi naturali, l’intervento mira a rafforzare la rete sociale e innescare un processo di rigenerazione, trasformando l’area in un fulcro vitale per la città.
La proposta offre una visione chiara del ruolo centrale che il nuovo sviluppo può giocare in una Bologna più equilibrata e connessa, puntando sulle potenzialità inespresse del territorio. Non si tratta di un semplice intervento residenziale, ma di un ecosistema urbano che sostiene la vivacità socio-comunitaria, con spazi pubblici polifunzionali progettati per servire sia i nuovi residenti sia la comunità locale. La sostenibilità è supportata da soluzioni innovative, con spazi condivisi per il benessere e la socializzazione, rafforzando l’identità e il senso di appartenenza.
In particolare, il nuovo Ecodistretto è pensato in un’ottica multi-scalare che valorizza l’asse paesaggistico nord-sud tracciato dal canale della Ghisiliera, trasformandolo in una greenway ciclo-pedonale che collega in 15 minuti a piedi il quartiere di Pescarola a nord, il nuovo polo abitativo a ovest dell’Università di Bologna e, in bici, il centro città. Questa infrastruttura verde funge da asse centrale che attraversa la città e collega spazi urbani esistenti e nuovi, promuovendo una mobilità sostenibile e integrando il distretto nel tessuto cittadino.
Il cuore del progetto è il cortile urbano, catalizzatore della vita del nuovo Ecodistretto, libero dal traffico e concepito come spazio di incontro e socializzazione, dove la comunità può interagire con gli abitanti delle aree vicine in un contesto di collaborazione e condivisione. Il cortile offre una percezione immediata e articolata, grazie a una serie di stanze a cielo aperto immerse in un ambiente in cui natura e luce sono protagoniste: un palcoscenico ideale per attività che sostengono la creazione di una nuova identità comunitaria. Grazie alla progettazione bioclimatica e al biophilic design, i nuovi residenti godranno di spazi che favoriscono il benessere psicofisico e migliorano la qualità della vita.
Questa visione innovativa di habitat collettivo fonde la ricchezza sensoriale delle città storiche con i principi contemporanei di sostenibilità. I nuovi volumi architettonici, caratterizzati da una varietà di altezze e colori ispirati al centro storico di Bologna, incorniciano il nuovo cortile urbano, contribuendo a rafforzare quel “senso del luogo” che è fondamentale per la percezione di appartenenza dei nuovi abitanti.
Il progetto del nuovo distretto si distingue infatti per un approccio che trasforma gli spazi comuni in luoghi di aggregazione e benessere. Questo sistema è concepito come una rete che collega la scala urbana a quella residenziale, offrendo opportunità per condividere ambienti e servizi con i propri vicini, facilitando così tutte le attività quotidiane.
I blocchi residenziali, dotati di coperture attrezzate e serre comunitarie, non sono solo semplici abitazioni, ma anche spazi dedicati all’agricoltura urbana e alla regolazione del microclima, incoraggiando una vita comunitaria attiva e partecipativa.
La configurazione volumetrica e la diversificazione delle altezze dei blocchi favoriscono un linguaggio architettonico accessibile e accogliente, mentre la progettazione bioclimatica ottimizza l’illuminazione naturale e l’efficienza energetica e sostiene il benessere psico-fisico dei residenti.
Il ballatoio, concepito come più di un semplice passaggio, diventa un vero e proprio spazio di socialità, creando opportunità di interazione tra i residenti. Al piano terra si trovano aree ricreative e cortili che spingono la vita comunitaria verso l’esterno, mentre le terrazze sulle coperture elevano il concetto di paesaggio produttivo verticale, integrando natura e abitare. Infine, il nuovo Ecodistretto riduce la dipendenza da mezzi privati inquinanti grazie a soluzioni per la mobilità sostenibile.
La flessibilità del mix abitativo e la distribuzione strategica degli appartamenti lungo il ballatoio consentono un’adeguata adattabilità nel tempo e favoriscono la socializzazione, completando così un ecosistema abitativo sostenibile e dinamico, capace di rispondere alle sfide contemporanee.