Eclettismo e sperimentazione: due parole che ben descrivono l’ampio programma di riqualificazione concepito per trasformare lo storico quartiere di Covent Garden a Londra da semplice meta turistica a nuova area di tendenza della città.
Ma eclettismo e sperimentazione sono anche gli ingredienti fondamentali di VyTA Covent Garden, il ristorante e cocktail bar aperto dalla colazione al dopocena progettato dallo studio COLLIDANIELARCHITETTO e concepito per promuovere un nuovo stile di fine food, coniugando cucina gourmet all’italiana e design contemporaneo.
Situato nella torre est del mercato di Covent Garden, VyTA Covent Garden presenta pareti lignee e superfici laccate, intarsi e fregi, vetri e metalli preziosi, che danno origine a spazi glamour, espressione di un Italian style non convenzionale.
L’interior design attinge a piene mani dalla cultura architettonica italiana degli anni Sessanta, da cui riprende la raffinatezza dei dettagli costruttivi e decorativi, la concezione dello spazio come scenografia dell’esistenza, il mix di eleganza e ironia, le stilizzazioni geometriche: il rombo, infatti, costituisce la matrice degli elementi dinamici che caratterizzano il design, dalle macro-incisioni delle boiserie ai pattern decorativi dei pavimenti policromi in marmo.
Il complesso è organizzato su tre piani, con un ampio dehor che affaccia sulla piazza gremita di artisti di strada, e due terrazze al piano superiore destinate a lounge bar: varcando una vetrata in stile vittoriano, si entra in un vestibolo, dove la scala con i suoi gradini in legno di palissandro, cuore della ristrutturazione dell’edificio storico, si snoda senza soluzione di continuità attorno a un setto fortemente materico in marmo verde Alpi, che connette visivamente e fisicamente i diversi livelli; una carta da parati color oro riveste interamente il vano scala, dominato da un etereo chandelier con macro foglie in ottone.
Il piano inferiore, intimo e accogliente, ospita diversi ambienti con soffitti a volta, un tempo adibiti a depositi delle botteghe sovrastanti; il pavimento in marmo policromo, ispirato alle opere del pittore futurista Giacomo Balla, grazie alla dinamicità del suo disegno composto da oltre 7.000 rombi e mezzi rombi in marmo, dà agli ambienti, frammentati dalla struttura originale, continuità e fluidità.
Volte laccate bianche con decori a rombi e cerchi sovrastano un articolarsi di spazi e nicchie private, avvolte da pareti laccate con fregi e specchi che amplificano lo spazio, mentre divani avvolgenti e lineari, sedie rivestite in velluto nei colori vinaccia e rosa peonia e tavoli in vetro con finiture ottone completano il design eterogeneo delle stanze.
Il piano superiore interagisce con la città attraverso ampie vetrate: nella sala principale, superfici specchianti amplificano lo spazio, mentre materiali di pregio come palissandro, ottone, vetro e velluto, avvolgono gli ospiti in un ambiente dal sapore contemporaneo; il cocktail bar è dominato invece da un bancone rivestito con tubi in ottone lucido e un ripiano in marmo verde Alpi.
Inoltre, due terrazze, situate rispettivamente a nord e sud, offrono un inusuale open air londinese: a prima, più raccolta, è dotata di divani, tavoli in metallo colorato e grandi vasi fioriti; l’altra, di dimensioni maggiori, con il suo lungo bancone e gli sgabelli metallici verde smeraldo, è proiettata visivamente verso l’iconica volta di Covent Garden e l’animata vita della piazza; infine, il dehor esterno, ribattezzato “VyTA Garden” accoglie fino a 100 persone, è allestito con tavoli e sedie e protetto da grandi ombrelloni bianchi ed è una sorta di oasi urbana dove prendersi una pausa dalla frenesia della città.
I pattern geometrici che adornano le superfici, le scelte cromatiche audaci, gli arredi in velluto dai colori esuberanti, le grandi lampade con i globi metallizzati, contribuiscono a creare una location unica, dal carattere forte e deciso, facendo quindi di VyTA Covent Garden un ambasciatore d’eccezione del Made in Italy e la tappa obbligata per gli amanti della Londra più trendy.
Fotografie di Matteo Piazza.