HomeArchitetturaL&L Luce&Light, a Milano l’illuminazione plasma lo spazio privato

L&L Luce&Light, a Milano l’illuminazione plasma lo spazio privato

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Il contesto urbano ed edilizio in cui un determinato progetto viene sviluppato è uno dei fattori principali da tenere in considerazione quando si valuta il risultato del lavoro architettonico. Un risultato che non può non ritenersi ottimale nel caso della residenza privata realizzata da DVDV Studio Architetti nella periferia sud di Milano, una zona complicata in quanto caratterizzata da notevoli stratificazioni sociali e urbanistiche con tracce di abusivismo.

Gli architetti hanno infatti saputo ben valorizzare le esigenze della committenza, che ha richiesto l’unione di due possedimenti abitativi separati mediante la costruzione di una scala interna, così da poter ottenere un unico grande locale sviluppato in altezza e composto da un monolocale al primo piano e un trilocale al piano terra.

Il progetto ha quindi riorganizzato gli spazi operando esclusivamente sui volumi e non sulla pianta e ha visto la costruzione di un piano di sosta intermedio in senso verticale: l’adozione di una passerella in ferro a metà altezza (2,5 m sui 5 m totali) è diventata, insieme alla scala, l’asse di simmetria, rotazione, scorrimento dell’intero appartamento, mentre la nuova struttura in ferro, ideata come raccordo verticale tra il piano terra e il primo piano, crea anche un collegamento tra il soggiorno e la cucina e funge da controsoffitto nella zona di passaggio tra i due ambienti.

Proprio in questa zona intermedia l’intervento illuminotecnico è stato decisivo e la massima performance estetica e funzionale è stata resa possibile dalle soluzioni firmate L&L Luce&Light, in particolare grazie all’installazione di sette Trevi 1.0 (3000K, luce diffusa, 613 mm) che illuminano completamente la zona sottostante: dei profili lineari da esterno e immersione sono qui usati in maniera non convenzionale e sono stati scelti per la forma minimale e le testate in inox altamente rifinite, che ben si adattano al soppalco accentuandone lo stile industriale.

Il medesimo apparecchio Trevi di lunghezza 1208 mm trova poi un’ulteriore applicazione inusuale nella parete della cucina: montato su superficie in diagonale segue idealmente la linea della scala al primo piano e dei tiranti della struttura in ferro diventando, come un’applique, sia un elemento di illuminazione sia un elemento di arredo minimale e industriale.

Ancora, nello spazio di passaggio sei incassi Simply 1.0, a luce diffusa e finitura cromato perla, punteggiano la base della parete grezza; nel bagno, invece, in corrispondenza dello specchio, è stata scelta l’applique Ella IN bianca a luce diffusa, che si sposa con le forme minimali e geometriche dell’arredamento, mentre lo spazio della doccia viene definito da un’illuminazione RGB dell’incasso Beam 1.0 in finitura acciaio inox.

Una testimonianza in più dell’importanza della luce in un progetto d’interni e della sua capacità di plasmare lo spazio e i volumi creando nuove prospettive.

Fotografie di Alessio Tamborini