Secondo l’architetto Alfonso Femia, l’architettura è un dispositivo di sentimento. Per questo, la nuova biblioteca di La Spezia, progettata da Femia stesso insieme a 5+1AA e ricavata in un ex capannone novecentesco (l’area ex Fitram, azienda dei trasporti pubblici locali), mira a offrire un’esperienza immersiva sollecitando il senso della ricerca e della scoperta, pienamente rappresentato dalla lettura come strumento di libertà.
L’intervento ridisegna e rivitalizza l’edificio (riconosciuto come manufatto di archeologia industriale) attraverso l’innesto di un parallelepipedo scavato al suo interno e simile alla sagoma di un cinescopio, che si trova sulla facciata dell’ingresso ed è oggi l’icona della nuova biblioteca.
Il progetto è dominato da due elementi: il colore, che dona energia al complesso con rispetto per il contesto; la luce, che plasma e definisce gli spazi, tracciando un percorso in cui l’immaginazione è protagonista e introduce i lettori alla magia dei libri.
Fotografia: ©S.Anzini, L.Boegly.