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La sala concerti è uno specchio nel deserto

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Una sala da concerti nel deserto: già così l’immagine pare surreale. Se poi è anche ricoperta di specchi al punto da confondersi con il paesaggio che la circonda, allora stiamo sconfinando nella pura fantasia. O forse no.

A Mada’in Salih, nel primo sito riconosciuto dall’UNESCO in Arabia Saudita, è infatti sorta di recente la Maraya Concert Hall, che prende il nome dal termine arabo maraya (letteralmente “specchio”) ed è stata disegnata dallo studio italiano Giò Forma in collaborazione con Black Engineering Dwc-Llc per il festival Winter at Tantora.

L’installazione, che viene definita dai progettisti “un’opera architettonica di Land Art”, comprende un teatro dall’impianto immersivo e una mostra interattiva, con l’obiettivo di valorizzare il contesto naturale e sociale che la ospita trasformando l’ambiente stesso in uno spazio espositivo.

Il risultato è un’esperienza senza precedenti per il visitatore, che si trova totalmente immerso e coinvolto in un panorama ibrido, in bilico tra natura e architettura, di cui è quasi impossibile distinguere i confini.

Images Courtesy of Winter at Tantora.