HomeArchitetturaLe nostre scuole pirotecniche: intervista allo studio Settanta7

Le nostre scuole pirotecniche: intervista allo studio Settanta7

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Guardano il mondo con occhi impavidi e curiosi gli architetti dello studio Settanta7 fondato 12 anni fa da Daniele Rangone e Elena Rionda con l’ambizione di rivoluzionare il modo d’intendere l’architettura pubblica, e in particolare quella dedicata alla formazione. Perché costruire una scuola è come dirigere un’orchestra: devi lavorare con attenzione sulla sintonia degli elementi, ma quando ci riesci il risultato è un capolavoro di qualità ed emozione. Settanta7 lo dimostra ogni giorno, realizzando edifici sostenibili e spazi interconnessi, nella convinzione che progettare significhi rompere gli schemi tradizionali per aprire nuove prospettive e che i budget troppo spesso ridotti rendano la sfida ancora più interessante. Di tutto questo e di molto altro abbiamo parlato con l’architetto Daniele Rangone, uno dei due fondatori. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Daniele Rangone e Elena Rionda © Joy Photographer

Lo studio Settanta7 nasce nel 2009 e in oltre dieci anni la sua attività si è sviluppata su ben quattro sedi (Torino, Milano, Acireale, Lione) percorrendo la strada dell’innovazione. Su quali principi si fonda la vostra filosofia progettuale e come si è evoluta nel corso del tempo?

Abbiamo scelto di lavorare sul binomio stupore/consapevolezza francescana nel senso che cerchiamo con lucidità e tenacia di creare delle architetture di qualità coi budget risibili delle opere pubbliche in Italia. Poi, proprio per un senso di contrasto, le facciamo velocemente, più belle ed accoglienti possibili, creiamo consenso e spingiamo. L’evoluzione in questi dieci anni è stata più organizzativa che di metodo. Rimane sempre fisso l’iter: facciamo un capolavoro, difendiamoci dal massacro di comuni miopi e soprintendenze 0.0, poi scarponi in cantiere, litigi verso la meraviglia. Attualmente lo studio è suddiviso in ufficio gare per l’acquisizione delle commesse, il team Agile che si occupa di progettazione definitiva ed esecutiva, il team Visual e 3D ed il team di Direzione dei Lavori. Siamo circa 60 professionisti che provengono da tutto il mondo. Penso sia un mix tra la determinazione di Aguirre, gli album belli dei Pixies che sapevano commuovere e poi spingere e poi dare una meta, una prospettiva.

Il nuovo polo agroalimentare a Biella (BI)

La vostra scelta è appunto quella di concentrarvi sulla realizzazione di edifici pubblici, con un focus sull’edilizia scolastica e universitaria. Che motivazioni ci sono all’origine di questa decisione? Quali sono secondo voi gli elementi che non possono mancare in uno spazio contemporaneo dedicato alla formazione?

Il rapporto coi committenti privati per la nostra esperienza si è rivelato caustico, troppo manicheo e vessante. Ci piace lavorare con il pubblico perché se, come in un’orchestra, si trova il giusto equilibrio fra tutti gli stakeholders coinvolti (sindaco, rup, segretario, impiantisti e strutturisti) abbiamo la prospettiva di creare un’architettura straordinaria. In uno spazio contemporaneo dedicato alla formazione secondo noi non possono mancare un connettivo gigantesco, pirotecnico, colorato ed iperflessibile, un’acustica impeccabile. Poi, più di tutto, i nostri edifici hanno l’obiettivo di includere l’utenza, provocarla e meravigliarla.

Scuola Primaria S. Alessandro a Caronno (VA) © Bascetta

Grande protagonista dei vostri progetti è il legno. Quali sono le caratteristiche che rendono questo materiale centrale nel vostro lavoro? E, a tal proposito, che cosa significa per voi progettare in modo sostenibile?

Il legno è il nostro materiale preferito. Ha qualità sismiche ed acustiche imparagonabili. In più velocizza i cantieri e ci aiuta a realizzare architetture di qualità. Il legno si presta benissimo all’applicazione di tutti i protocolli energetici più importanti (Leed, Casaclima, Itaca). Infine il legno, oggi, finalmente piace, è brand di sostenibilità, raccoglie consensi. Per noi progettare in modo sostenibile significa bilanciare la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale. Lo sforzo dello studio, quando progetta, quando costruisce, quando si confronta è tutto rivolto ad un corretto bilanciamento tra le sostenibilità sopra descritte: scelte dei migliori materiali e tecnologie, con consapevolezza costante del budget.

Nuovo Hub dell’Innovazione a Padova (PD)

Quali sono i progetti realizzati finora che ritenete più rappresentativi del vostro percorso?

Il progetto che ha segnato l’inizio di Settanta7, la nostra prima vittoria in ambito pubblico è l’ampliamento di una scuola materna di un piccolo comune dell’Ovadese, Molare. I giornali locali l’hanno battezzato ‘l’asilo astronave’, c’è dentro vitalità, colore, voglia di fare e sbagliare.

Successivamente arriva la nuova scuola primaria di valle nel comune di Monterosso Grana (CN), il primo grande progetto, la prima scuola primaria in legno su 2 piani in Piemonte, inaugurata nel 2013. Una sfida su vari fronti, il nostro desiderio e quello della Comunità Montana era realizzare una scuola innovativa e all’avanguardia per evitare lo spopolamento della valle. L’obiettivo è stato raggiunto e a luglio 2020 la scuola ha ricevuto la Bandiera Verde di Legambiente definita come ‘un bel esempio di legame tra scuola e territorio, con un forte investimento sulle tecnologie più innovative’.

Nel 2015 ci occupiamo dell’ampliamento della scuola primaria Sant’Alessandro a Caronno (VA). È stato il nostro training, sia a livello progettuale che per quanto riguarda la Direzione Lavori. L’edificio si collega in maniera efficace con il fabbricato esistente, puntando su una zona d’ingresso fortemente riconoscibile, trait d’union tra nuovo e preesistenza. Questo progetto è stato ribattezzato ‘imparare tra le curve’, le forme organiche della natura plasmano i frangisole e la pensilina di ingresso, conferendo all’edificio profondità plastica e dinamicità.

I progetti più recenti riguardano strutture complesse e con un maggior impatto sociale, come il nuovo liceo Agnoletti a Sesto Fiorentino, rinominato “la didattica trasparente”, che ha l’obiettivo di essere il luogo privilegiato della trasmissione del sapere, centro civico e punto di riferimento per la comunità. Attualmente è in fase di costruzione e sarà pronto per la fine del 2021. Il progetto è stato selezionato tra i finalisti di The Plan Awards 2019.

Liceo Agnoletti a Sesto Fiorentino (FI)

E infine il nuovo Hub dell’innovazione per l’Università di Padova, un progetto ambizioso e all’avanguardia, che rinnova l’organizzazione della didattica universitaria per offrire nuovi spazi e nuovi servizi agli studenti.

Su che cosa state lavorando in questo momento?

Abbiamo molti progetti in essere in questo momento, l’elenco sarebbe lunghissimo, non stiamo mai fermi. Ne posso citare alcuni tra i più significativi.

Il progetto di realizzazione della nuova scuola secondaria di primo grado, scuola primaria e nuova palestra Pier Cironi a Prato. Un edificio dalle forme organiche, ispirate al mondo naturale, che si inserisce in un più ampio progetto di rinnovo di alcune aree della città. Un intervento dal forte impatto architettonico e sociale.

Un nuovo polo agroalimentare per la comunità biellese, che ridisegna l’architettura scolastica rendendola contemporanea, smart e sostenibile. La pelle esterna dinamica e sinuosa slancia verticalmente l’edificio e riflette i rilievi montuosi che svettano alle sue spalle, a conferma del naturale e rispettoso inserimento della nuova scuola nel tessuto cittadino.

La nuova scuola secondaria di primo grado a Pessano con Bornago (MI), dove l’involucro sinuoso e identificativo racchiude spazi interni organizzati per una didattica inclusiva e focalizzata sul Design for All. In un momento così complesso e delicato per la scuola, la flessibilità è la chiave per adattare lo spazio scolastico alle nuove necessita della didattica e renderlo contemporaneo, attuale e adeguato.

Scuola Secondaria di Primo Grado a Pessano (MI)

Infine, la progettazione del Nuovo Polo Scolastico Polifunzionale a Silvi (TE), un edificio realizzato con tecnologie innovative che rispetta i principi di un’architettura sostenibile, capace di diventare un nuovo punto di riferimento non solo della comunità scolastica ma anche dell’intera cittadinanza, un nuovo civic center.

Contestualmente ai progetti abbiamo molti cantieri attivi, sparsi su tutto il territorio nazionale. A settembre 2021 molti nuovi edifici scolastici saranno pronti, gli studenti potranno così iniziare l’anno in strutture nuove, sicure, all’avanguardia dal punto di vista architettonico ed energetico, sostenibili e stimolanti.

Nuovo Polo Scolastico Polifunzionale a Silvi (TE)

 Obiettivi per il futuro?

L’obiettivo è di diventare i migliori in quello che facciamo. Per noi non significa solo scalare o naufragare sulle montagne russe dei fatturati coi competitors, ma realizzare architetture che siano rilevanti e decisive per i luoghi che le accolgono. Abbiamo l’ambizione di essere originali, freschi e caparbi. Consolidati in Italia, l’obiettivo è di espanderci in tutta Europa cogliendo le occasioni e le sfide che questo tempo si merita. Guardando il mondo con occhi impavidi e curiosi.