LOC 2026, Nhood e Andrea Boschetti raccontano la trasformazione di Piazzale Loreto

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Fin dal primo momento in cui è stato pensato, il progetto LOC – Loreto Open Community si è dato un obiettivo ambizioso: quello di rielaborare profondamente il concetto di piazza urbana, trasformandola in uno strumento di (ri)generazione dell’identità cittadina.

Oggi Piazzale Loreto a Milano è poco più di uno snodo nel traffico ma, attraverso una totale revisione della mobilità volta a favorire lo sviluppo di percorsi ciclopedonali, un nuovo progetto architettonico, l’implementazione di spazi verdi e servizi, entro il 2026 è destinata a diventare un nuovo landmark del capoluogo meneghino.

Proprio per informare i cittadini di questo imminente cambiamento e coinvolgere la comunità locale, Nhood Italy, società internazionale di servizi e sviluppo immobiliare specializzata nelle riqualificazioni urbane e nel retail, ha recentemente inaugurato in via Porpora 10 l’hub LOC 2026, uno spazio pubblico di ascolto e informazione sul progetto LOC – Loreto Open Community.

Qui sarà possibile scoprire da vicino il cantiere, che verrà aperto nell’autunno 2023 e sarà concluso in tempo per i Giochi Olimpici Invernali del 2026, mentre già da marzo saranno organizzati incontri gratuiti sulle principali tematiche in gioco in questo importante intervento di rigenerazione urbana con il quale nel 2021 Nhood ha vinto il bando internazionale C40 Reinventing Cities del Comune di Milano.

In occasione dell’inaugurazione, a partire dal modello del progetto che sarà visibile a chiunque visiti LOC 2026 nelle prossime settimane, l’architetto Andrea Boschetti, Head of Design & Founder Partner METROGRAMMA nonché coordinatore della cordata di progettazione della piazza di LOC – Loreto Open Community, ha fornito i dettagli del concept.

LOC è un progetto di rigenerazione che mette al centro il senso di comunità come collante tra brani di città, è il progetto simbolo di una nuova epoca di progetti urbani orientati verso città che devono essere ripensate per essere “rallentate” e riavvicinate ai cittadini. Qui, lo spazio pubblico assumerà finalmente una nuova centralità pur senza ridurre i flussi della mobilità, semplicemente ripensandoli e modificandoli, con l’obiettivo di estendere il parterre pedonale. Il nostro scopo è quello di trasformare ‘un posto dove passare’ in ‘un posto dove stare’. Non a caso, la piazza verrà ribassata e questo accadrà proprio per proteggere lo spazio. Un altro obiettivo sarà quello di ridurre la quantità di CO2 che viene respirata quotidianamente nell’area – gli studi preliminari prevedono un abbattimento di circa il 40%” afferma l’architetto.

Ma come sarà quindi la nuova Piazza Loreto? Boschetti racconta:

“Ci saranno senza dubbio negozi e servizi di prossimità ma non vogliamo che la piazza diventi un mero centro commerciale. Lo spazio per il commercio ci sarà in quanto necessario economicamente a fronte di un intervento che vale circa 80 milioni di euro. Tuttavia, come progettisti desideriamo generare una situazione di equilibrio: all’uscita della metropolitana, per esempio, sarà collocata una ludoteca, che ben rappresenta la nostra volontà di rendere la piazza uno spazio vissuto con assiduità. La presenza delle persone è importante, in primis per la sicurezza.

Inoltre, i padiglioni saranno trasparenti e duttili nell’uso, diventeranno una sorta di ‘lanterne’ che illuminano lo spazio, privi di angoli isolati, oscuri e quindi insicuri. Dal momento che però non volevamo rinunciare a un solo centimetro di spazio pubblico, per evitare che la superficie dei padiglioni sottraesse superficie alla piazza, abbiamo fatto sì che la somma del piano a zero e delle coperture sia interamente adibita ad agorà pubblica. I luoghi sopraelevati, a circa 5 metri, coprono oltre 3000 metri quadri, più di Piazza Gae Aulenti: rendendoli vivibili li restituiamo alla comunità.”

Date le caratteristiche innovative del progetto, l’attenzione alla sostenibilità costituisce un tassello fondamentale del puzzle, nella consapevolezza che per ridurre le emissioni è necessario fare affidamento su fonti di energia rinnovabili. Anche su questo punto, Boschetti spiega che “per fornire la maggiore quantità possibile di energia naturale, abbiamo dedicato una parte della superficie ai pannelli solari. Ancora una volta, abbiamo lavorato sull’equilibrio.” Un equilibrio che sarà rilevabile da ogni punto di vista, anche dall’alto. Continua Boschetti: “ll progetto mira a cambiare la vista dall’alto proprio attraverso la vivibilità degli spazi sopraelevati, inserendo un quinto prospetto. Questo dà valore anche a tutti gli edifici preesistenti attorno alla piazza.”

Come sottolinea Nhood, il concetto di rigenerazione urbana espresso dal modello di LOC – Loreto Open Community passa necessariamente da una stretta relazione di partenariato tra l’istituzione pubblica ed il developer: è questa la formula da applicare per trasformare concretamente la città nell’interesse della collettività.

L’agorà sarà infatti connessa a NoLo per garantire continuità all’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova e si inserirà nel tessuto urbano generando un impatto positivo sul territorio calcolato attraverso l’indicatore dello SROI (Social Return On Investments) che è risultato pari a 4 rispetto all’investimento (per 1 euro investito 4 euro di impatto sul territorio).

Dalla necessità di comunicare questo valore nasce quindi LOC 2026: lo spazio rimarrà aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 12 alle ore 20, e sarà gestito da Temporiuso, team di esperti internazionali in usi temporanei e social engagement nei progetti di rigenerazione urbana.

Inoltre, per l’approfondimento e l’aggiornamento su LOC – Loreto Open Community e tutti i suoi progetti, è stato svelato il sito web ufficiale www.loretoopencommunity.com e l’account Instagram @loretoopencommunity.

La rigenerazione di Piazzale Loreto si inserisce nel sistema di interventi di rigenerazione urbana di Nhood a Milano: dall’idea progettuale per la creazione di un distretto verde nell’area di Stazione Cadorna all’evoluzione del cantiere del lifestyle center Merlata Bloom Milano fino all’anteprima di Dropcity, Centro di Architettura e Design, sono molti i cambiamenti che interesseranno la città nei prossimi anni, rendendola sempre più vivibile e dunque più che mai al passo con la contemporaneità.

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