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MVRDV firma il Depot Boijmans, il primo deposito d’arte che si può visitare

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Quante opere d’arte ci sono nei musei del mondo? E quante invece accatastate nei loro magazzini?

La questione delle opere conservate per anni nei depositi delle grandi istituzioni culturali torna ciclicamente al centro del dibattito pubblico, soprattutto nei Paesi (come l’Italia) che per ragioni di spazi e di risorse si trovano nella condizione di non poter esporre tutto il patrimonio artistico in loro possesso.

Da Rotterdam, nei Paesi Bassi, viene oggi una proposta se non risolutiva, sicuramente molto interessante: è stato infatti inaugurato il Depot Boijmans Van Beuningen, progettato dallo studio di architettura MVRDV per essere il primo deposito di opere d’arte accessibile anche al pubblico.

Il deposito, che contiene oltre 150 000 opere tra cui capolavori di artisti come Van Gogh e Kandinsky, si eleva per 39,5 metri e ricorda nella forma una grande tazzina di caffè, con diametro di 40 metri alla base e 60 in corrispondenza dell’ultimo piano.

L’intera struttura è ricoperta da 1664 vetrate a specchio che riflette il paesaggio del Museumpark, il parco del centro città dove si trova anche il Museo Boijmans, in ristrutturazione, da cui proviene la collezione esposta nel Depot.

L’obiettivo del Depot, secondo i suoi architetti, non è replicare il format museale ma piuttosto aprire uno squarcio sul dietro le quinte della conservazione delle opere d’arte, permettendo ai visitatori di vedere come vengono trattate nei 14 spazi della struttura, tra griglie e scaffali ricurvi (come l’edificio) dove sono distribuite in base al solo criterio di preservarle al meglio.

Per questo motivo, il magazzino presenta cinque zone climatiche differenti, articolare lungo un percorso tridimensionale con scale a zig zag che salgono tra cornici mobili sospese; il sistema di illuminazione esterna è stato progettato dalla videoartista Pipilotti Rist mentre sulla terrazza in cima all’edificio si trovano un ristorante da 120 posti e un giardino con erbe, arbusti e alberi.

L’edificio viene infine alimentato a pannelli solari e ospita anche ambienti dedicati al restauro e all’esposizione di collezioni private. Quanto la ristrutturazione del Museo Boijmans sarà completata il Depot resterà aperto al pubblico, rendendo comunque fruibili tutte le opere che non troveranno posto nel museo principale.