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SYRE a San Siro, il masterplan di Marco Piva per la rigenerazione urbana

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Finalmente al via la riqualificazione del quartiere milanese di San Siro: è stata infatti firmata da poco la convenzione urbanistica tra il Comune di Milano e Axa Im Alts che consente l’avvio del progetto firmato dallo Studio Marco Piva per il masterplan di Via dei Rospigliosi e il complesso residenziale SYRE, con l’obiettivo di creare un nuovo polo dell’abitare efficiente e sostenibile.

L’accordo prevede che gli interventi edilizi vengano realizzati per i giochi olimpici invernali Milano – Cortina 2026, mentre la commercializzazione delle nuove unità immobiliari è già in corso, gestita da AbitareCo.

Il contesto urbano

Il contesto territoriale San Siro in cui il progetto si inserisce è caratterizzato da un panorama architettonico vasto ma disorganico, contraddistinto da due luoghi simbolo dello sport milanese, l’area dello stadio di calcio e quella destinata alle attività ippiche.

Tra i due, l’area di progetto di forma triangolare si estende sul lato Nord da Piazza Axum lungo il grande asse verde di Via dei Rospigliosi sino ad una piccola piazza compresa tra Via dei Rospigliosi e Via Pessano, nelle dirette vicinanze della fermata della metropolitana M5 di San Siro Ippodromo; il lato Sud-Ovest è delimitato da Via Capecelatro mentre il lato Sud-Est si affaccia su una vasta area destinata a parcheggio pubblico.

Il progetto si basa su un Masterplan che risolve un vuoto urbano abbandonato da anni e contribuisce alla riqualificazione di questo importante quadrante della città di Milano che, in origine, si prefigurava come “città giardino”, ricca di vaste aree verdi e di attrezzature destinate alle attività sportive. Si prevede la realizzazione di tre complessi a funzione residenziale, due per edilizia libera e uno per edilizia sociale, per un totale di circa 22.500 mq di SL.

© Studio Marco Piva

L’architettura

Le strutture architettoniche di edilizia residenziale libera in cui è collocato il complesso residenziale Syre, ospiteranno circa 123 appartamenti e sono articolate sia planimetricamente che altimetricamente con l’obiettivo di restituire un paesaggio ordinato, dall’impianto non invasivo, di pregio per forme, materiali e finiture.

Il linguaggio architettonico fluido ed armonico punta a definire nuove forme dell’abitare più organiche, ricche di affacci e logge, instaurando un intenso ed efficace dialogo tra interno ed esterno.

Lungo Via Dei Rospigliosi verrà realizzata la parte predominante dell’edilizia residenziale: un edificio costituito da 8 piani fuori terra, arretrato e protetto da un filare di alberature di nuova generazione. Si tratterà di un edificio caratterizzato da un impianto di balconi e terrazze di diverse forme e dimensioni. Tale volume creerà una continuità architettonica con il fronte edilizio esistente su Via dei Rospigliosi.

In testa a questo edificio, su Largo Pessano, una sezione a torre si eleverà sino a raggiungere 22 piani di altezza. La torre è stata concepita nella sua forma originale come un “organismo vegetale” che si estende elegantemente in altezza in un moto di rotazione. Con la sua struttura snella e le sue forme morbide, sarà l’icona di riferimento dell’intero complesso e si affaccerà su una piazza di nuova realizzazione, attrezzata e scenografica. Il complesso residenziale centrale poggerà su un loggiato trasparente destinato alle attività comuni e dotato di attrezzature per il relax circondato da grandi aree verdi.

Per gli appartamenti dell’edilizia residenziale libera sono state configurate tre soluzioni materiche: stile Classico e Moderno, ciascuno con tre declinazioni (Silver, Gold, Platinum) e uno stile Limited Edition studiato interamente dallo Studio Marco Piva.

L’edificio destinato all’edilizia residenziale sociale (ERS) è composto da un corpo che si estende dai 6 ai 9 piani ed ospiterà circa 142 appartamenti, con forme più lineari ma che dialogano con il contesto, andando a ricostruire la cortina su via Capecelatro.

Il progetto ha un grande valore dal punto di vista architettonico, in quanto stile e cromatismi rispecchiano gli edifici dell’edilizia residenziale libera, creando uniformità e continuità al piano urbano. Gli appartamenti prevedono inoltre due soluzioni, con capitolati che elevano la qualità degli edifici destinati agli alloggi in locazione a termine.

Landscape

Nel progetto il landscaping avrà un ruolo dominante, estendendosi dal grande parco, cuore dell’intervento, ai vasti terrazzi e ai balconi, alle logge e alle pensiline con un forte richiamo ad un nuovo stile di vita in cui la “casa” sarà concepita come luogo prescelto per una “nuova socialità” urbana familiare e di vicinato.

L’obiettivo di proteggere, conservare e curare le formazioni arboree di pregio presenti nel lotto è fondamentale: in particolare si conservano tre platani dalle dimensioni imponenti (circa 30 metri di altezza) e si propone la realizzazione di un nuovo filare di alberi disposto parallelamente a Via dei Rospigliosi, che configurerà un ampio viale ombreggiato e costituirà l’elemento di raccordo dell’intera area, con forte valore paesaggistico.

Il progetto si svolge attorno ed in relazione al nuovo Parco che include, sulla base di un attento studio, anche l’inserimento di numerose nuove essenze nelle aree verdi grazie alla piantumazione di 111 nuovi alberi (tigli, querce, magnolie, liquidambar, frassini, ecc.), aiuole con arbusti e siepi, dando vita a un vero e proprio parco arricchito da percorsi nella natura.

Altro punto rilevante al centro del progetto è il ridisegno dell’area pubblica sita in Largo Pessano, per la quale si prevede la creazione di una nuova piazza che acquisti nuovo valore e identità. Questo spazio si configurerà come elemento di connessione tra le aree verdi circostanti.

© Studio Marco Piva

Sostenibilità

Il progetto rispecchia alti standard di efficienza energetica e sostenibilità. Tra gli aspetti etici di riqualificazione è prevista la disposizione di ampie superfici filtranti, la realizzazione di parcheggi interrati per ogni tipo di veicolo, soprattutto elettrici, evitando così la disposizione invadente e voluminosa a raso strada.

L’equilibrio tra ambiente naturale e costruito, tra edificio e città, è un risultato che si ottiene anche attraverso le dotazioni attentamente studiate per ridurre il consumo di energia grazie alle strutture, ai rivestimenti, ai materiali impiegati nella costruzione e alle tecnologie capaci di produrre energia in situ attraverso coperture fotovoltaiche.

Il nuovo assetto planivolumetrico è inoltre concepito per garantire un innovativo sistema del verde in cui l’inserimento di nuove essenze supera la proporzione fra appartamenti costruiti e alberi presenti nel Parco, con una significativa riduzione di CO2 che consentirà di assorbirne fino a 14 tonnellate e di produrre quasi 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un parco di circa 10 mila metri quadri. Il grande Parco contribuirà inoltre ad annullare, nell’area interessata dall’intervento, il rischio che si formino nei mesi più caldi le frequenti “bolle di calore” in città.

All’interno degli appartamenti di edilizia residenziale libera verranno poi introdotti sistemi costruttivi ad alta tecnologia. Ad esempio, gli impianti di riscaldamento e raffrescamento sfrutteranno le fonti energetiche rinnovabili dell’acqua di falda sotterranea, mentre le murature perimetrali esterne saranno realizzate con blocchi e materiale isolante, così da garantire un eccellente isolamento termico e acustico e una elevata resistenza e durabilità. Le pareti divisorie interne nelle unità abitative verranno realizzate con tecnologie costruttive “a secco” con elevate prestazioni acustiche, termiche, igrometriche e con importanti proprietà di natura meccanica, resistenza agli urti e ai carichi sospesi.

Marco Piva conclude:

“Il progetto Syre nasce dal presupposto di dare un’anima ad un’area disomogenea e abbandonata di Milano. Partendo dal territorio e dalla sua storia, si configura in organismi architettonici di ultima generazione, concepiti per creare un rapporto osmotico tra la città e il paesaggio, tra interni ed esterni, tra dimensione pubblica e intimità domestica. Rigenerare non è solo estetica, ma un atto di responsabilità verso le generazioni future e il nostro territorio.”