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Tessuti Galtrucco, architettura e moda in scena a Palazzo Morando

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Sontuosa eco di un mondo che non esiste (quasi) più, la mostra Galtrucco. Tessuti Moda Architettura, ospitata a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine fino al 15 giugno 2025, è un viaggio alla scoperta non solo degli indimenticati tessuti Galtrucco ma anche degli abiti a cui quei tessuti hanno dato peso e forma, attraverso negozi dalle vetrine scenografiche che hanno contribuito a scrivere la storia della borghesia italiana.

L’esposizione, curata da Alessandra Coppa, Margherita Rosina ed Enrica Morini e organizzata da Lorenzo Galtrucco S.p.A. in collaborazione con il Comune di Milano, intende far rivivere nelle sale del Museo gli anni dell’attività commerciale Galtrucco, raccontata in un percorso narrativo temporale che inizia negli anni Venti del Novecento, seguiti da avvenimenti storici cupi come la Seconda guerra mondiale, ma anche dalla ripresa economica degli anni Sessanta fino agli inizi del nuovo millennio.

La mostra si articola in due sezioni: la prima, curata da Alessandra Coppa, dedicata alla comunicazione di Galtrucco attraverso i negozi, le vetrine e la pubblicità; la seconda, curata da Margherita Rosina ed Enrica Morini, incentrata sui tessuti venduti nei suoi spazi.

La narrazione relativa ai negozi è scandita dall’espansione della distribuzione nel campo tessile che arrivò a coprire buona parte del territorio nazionale (dalla prima bottega di Novara agli store di Torino, Milano, Trieste, Genova e Roma), sviluppando un concept di punti vendita (progettati da architetti famosi come Guglielmo Ulrich e Melchiorre Bega) in cui il design degli interni era parte integrante del processo di vendita attraverso la creazione di ambienti accoglienti come un salotto e al tempo stesso ricchi di dettagli preziosi e opere di artisti e scultori.

A partire dagli anni della ricostruzione postbellica a Milano, gli spazi delle vetrine si trasformano inoltre in vere e proprie “scenografie urbane” che spesso seguono narrazioni riferibili a un tema preciso. Alcune di queste fanno da cornice all’esposizione, accompagnando il visitatore in una atmosfera evocativa.

Protagonisti assoluti della mostra restano, naturalmente, i tessuti per abbigliamento: nelle sale di Palazzo Morando si alternano gli album campionario e le tirelle che documentano quanto veniva offerto alla clientela anno dopo anno, dagli anni Trenta agli anni Novanta del Novecento, in una combinazione talora reale, talora suggerita con una selezione di vestiti maschili e femminili messi a disposizione da Clerici Tessuto & C S.p.A. di Grandate (CO), che ne è proprietaria.

Ed ecco che il visitatore si ritrova all’istante immerso in un universo fatto di abiti di sartoria, figurini e fotografie d’epoca, fino a scoprire modelli di Krizia, Chloé e Armani realizzati dagli anni Settanta in poi, che documentano l’attività di progettazione e cobranding di Galtrucco con diversi marchi di prêt-à-porter.

Un universo di  artigianalità, stile ed eleganza, quello di Galtrucco, che forse oggi ci sorprende e ci affascina proprio perché ne cogliamo la profonda  lontananza  dai ritmi forsennati della moda contemporanea.