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The Laboratory of the Future, torna a Venezia la Biennale di Architettura

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The Laboratory of the Future, il Laboratorio del Futuro. È questo l’ambizioso tema che sarà al centro della 18. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia, in programma da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023 ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera.

Padiglione Centrale Giardini – La Biennale di Venezia. © Francesco Galli

La curatela di quest’anno è affidata all’architetta e docente anglo-ghanese Lesley Lokko, che ha lavorato su un modello espositivo ecosostenibile con l’obiettivo dichiarato di fare della mostra un autentico agente di cambiamento:

Una mostra di architettura è allo stesso tempo un momento e un processo. Prende in prestito struttura e formato dalle mostre d’arte, ma se ne distingue per aspetti critici che spesso passano inosservati. Oltre al desiderio di raccontare una storia, anche le questioni legate alla produzione, alle risorse e alla rappresentazione sono centrali nel modo in cui una mostra di architettura viene al mondo, eppure vengono riconosciute e discusse di rado. È stato chiaro fin dal principio che The Laboratory of the Future avrebbe adottato come suo gesto essenziale il concetto di cambiamento. Per la prima volta, i riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo.”

La curatrice Lesley Lokko e il Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto © Jacopo Salvi

The Laboratory of the Future è una mostra divisa in sei parti. Comprende 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dalla diaspora africana. L’equilibrio di genere è paritario e l’età media dei partecipanti è di 43 anni.

L’esposizione inizia nel Padiglione Centrale ai Giardini, dove sono stati riuniti 16 studi che rappresentano un distillato di force majeure (forza maggiore) della produzione architettonica africana e diasporica. Si sposta poi nel complesso dell’Arsenale, con la sezione Dangerous Liaisons (Relazioni Pericolose) – presente anche a Forte Marghera, a Mestre – affiancata a quella dei Progetti Speciali della Curatrice, che per la prima volta è una categoria vasta quanto le altre. In entrambi gli spazi sono presenti opere di giovani “practitioner” africani e diasporici, i Guests from the Future (Ospiti dal Futuro), il cui lavoro si confronta direttamente con i due temi della Mostra, la decolonizzazione e la decarbonizzazione, fornendo un’istantanea delle pratiche e delle modalità future di vedere e di stare al mondo.

Arsenale Biennale di Venezia © Andrea Avezzù

Il programma di The Laboratory of the Future è poi arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e performance durante i sei mesi di mostra, volti a esplorare i temi della Biennale Architettura 2023.

Inoltre, tra i numerosi eventi collaterali, La Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum presentano per il settimo anno consecutivo il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate dal titolo Modernismo tropicale: Architettura e Potere in Africa occidentale, mentre La Biennale dedica anche quest’anno il progetto Biennale Sessions alle Università, alle Accademie e agli Istituti di Formazione Superiore, consolidando il proprio impegno formativo.

Padiglione Centrale Giardini © Biennale di Venezia

Ancora una volta, dunque, la Biennale di Architettura di Venezia si conferma l’appuntamento da non perdere per allargare lo sguardo su ciò che ci riserva il futuro con l’obiettivo di progettare nuove forme di vita, cultura e società. Ci vediamo in Laguna.