A dieci anni dalla scomparsa, Milano dedica a Gabriele Basilico un’ampia mostra che si articola in due sedi espositive – Palazzo Reale e Triennale Milano – e rappresenta il primo grande omaggio che la città in cui Basilico è nato e ha vissuto rivolge al fotografo e a quel suo sguardo cosmopolita, capace di cogliere lo spirito di tutte le città.
Promossa e prodotta da Comune di Milano, insieme ad Electa, realizzata a Palazzo Reale nella monumentale Sala delle Cariatidi, con la collaborazione scientifica dell’Archivio Gabriele Basilico, la mostra è curata da Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia e presenta una selezione dei lavori sulle grandi committenze internazionali di Basilico.
L’esposizione milanese ripercorre la grande carriera del maestro, dai suoi esordi ai più importanti e ultimi incarichi che lo portarono a documentare le trasformazioni delle grandi metropoli del mondo, da Beirut a Berlino, da Istanbul a Mosca e San Francisco, da Shanghai a Rio de Janeiro.
Biografia
Gabriele Basilico (Milano 1944-2013), noto soprattutto per la sua fotografia d’architettura e paesaggio urbano, iniziò come fotografo di reportage sociale sul finire degli anni Sessanta. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, pubblicò Ritratti di Fabbriche, il suo primo libro, in collaborazione con il Comune di Milano, e successivamente ricevette numerosi incarichi internazionali come fotografo di paesaggio industriale e urbano. La sua indagine sul territorio si estese all’Europa, al Nord Africa, alle Americhe, all’Asia superando i confini degli edifici per approfondire l’indagine dal punto di vista sociale e culturale.
Le trasformazioni del paesaggio contemporaneo, la forma e l’identità delle città e delle metropoli, sono stati gli ambiti di ricerca privilegiati di Gabriele Basilico. Su questi temi ha pubblicato oltre sessanta libri. Ha partecipato a innumerevoli progetti di committenza pubblica su incarico di importanti istituzioni ed è stato insignito di molti premi. Le sue fotografie fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.
“Fotografare la città non vuol dire scegliere le migliori architetture e isolarle dal contesto per valorizzare la loro dimensione estetica e compositiva, ma vuol dire per me esattamente il contrario. Cioè mettere sullo stesso piano l’architettura “colta” e l’architettura “ordinaria”, costruire un dialogo della convivenza. Perché la città vera, la città che mi interessa raccontare, contiene questa mescolanza, tra eccellenza e mediocrità, tra centro e periferia anche nella più recente ricomposizione dei ruoli.”
Gabriele Basilico
