Fino al 7 aprile 2024, nel “tempio dell’arte contemporanea” di New York, l’iconica rotonda del Museo Guggenheim di Frank Lloyd Wright, è possibile visitare la mostra “Going Dark” che accoglie oltre 100 opere di un gruppo di 28 artisti contemporanei.
La maggior parte delle opere risale al periodo compreso dagli Anni ’80 ad oggi, mentre una selezione di queste è stata prodotta precedentemente, a cavallo tra gli Anni ’60 e ’70 da tre artisti iconici – David Hammons, Faith Ringgold e Charles White – suggerendo che lo sviluppo dell’arte concettuale durante questi decenni abbia lanciato nuovi percorsi espressivi costituendo le basi per gli artisti contemporanei che oggi affrontano il “confine della visibilità”.
La mostra presenta opere d’arte che hanno come tema principale figure parzialmente oscurate o nascoste, che si posizionano quindi al “margine della visibilità”. In questo contesto artistico, la frase “Going Dark” è intesa come una tattica con la quale gli artisti nascondono visivamente il corpo per esplorare un concetto chiave nella società contemporanea: il desiderio di essere visti e allo stesso tempo la volontà di essere nascosti alla vista.
Le tecniche utilizzate sono molteplici: pittura, scultura, fotografia, installazioni che hanno come fine l’oscuramento attraverso l’utilizzo della luce e delle ombre, la rotazione del corpo, la sperimentazione di nuovi materiali e metodi di stampa e strumenti di postproduzione che sfumano o illuminano l’immagine.
Alcuni dei lavori esposti, specialmente i più recenti, si avvalgono della tecnologia digitale come lo schermo chroma-key verde o blu. Queste opere si muovono tra figurazione e astrazione, attraverso le quali alcuni artisti hanno sperimentato in modo creativo il colore e la luce arrivando a sfidare la percezione stessa della visione.
Ciascuno di loro ha rappresentato in modo differente e personale il concetto di “restare nell’ombra”: dalla piaga del razzismo, al dramma dell’immigrazione clandestina, al tema della visibilità/invisibilità delle donne musulmane che indossano il velo, al fenomeno della carcerazione indiscriminata contro i giovani afroamericani.
In definitiva, la mostra sviluppa in modo trasversale temi forti e di grande attualità della società contemporanea, fornendo molteplici spunti di riflessione e una chiave di lettura inedita per il mondo che ci circonda.