HomeArteRivoluzione Vedova, a Mestre la mostra dedicata al grande artista informale

Rivoluzione Vedova, a Mestre la mostra dedicata al grande artista informale

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Dal 5 maggio al 26 novembre 2023, presso l’M9-Museo del ‘900, è visitabile “Rivoluzione Vedova”, la grande mostra ideata dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, curata da Gabriella Belli e allestita da Alvisi Kirimoto.

Si tratta di un’esposizione immersiva che celebra la produzione del famoso artista informale Emilio Vedova, a partire dalla speciale conformazione della sala: uno spazio asimmetrico di oltre 1200 mq illuminato da una luce scenografica, che scende dalla copertura a shed del Museo.

In linea con la richiesta della curatrice di definire tre ambiti distinti, l’architetto Massimo Alvisi racconta:

Come una grande ‘scheggia’, la struttura centrale definisce i tre scenari legati ai cicli di opere esposti, tra i fondamentali capolavori dell’artista: …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88; i Plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64; i Dischi e i Tondi; mentre le opere a parete, associate a particolari momenti storici del ’900, sono intese come dei sigilli, degli accenti, che raccontano i conflitti bellici ai quali Vedova partecipa con vigore.”

La “scheggia” è pensata come una struttura complessa, composta da tre fogli piegati e asimmetrici che scandiscono lo spazio e ne modellano il profilo. I lembi sono distaccati tra loro in modo da lasciar filtrare lo sguardo attraverso le giunzioni, e leggere la struttura come un unico elemento articolato. La “scheggia”, quindi, separa e al tempo stesso raccorda gli ambiti, per mostrare al meglio i cicli di opere esposti e la sottile rete di relazioni tra questi.

Molto più che un semplice contenitore, la sala principale che ospita la mostra, con la sua planimetria irregolare e le sue generose aperture, sottolinea il legame delle opere con la città e amplifica la natura urbana dell’installazione, esaltando la forza dirompente dell’opera …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88.

La seconda zona ospita i Plurimi del ciclo Absurdes Berliner Tagebuch ’64, composto da 7 elementi realizzati con strutture a cerniera, di cui due sospesi, che invadono lo spazio. Le superfici della “scheggia” che racchiudono quest’area presentano una leggera inclinazione sull’asse verticale che amplia l’ambito di riferimento, creando tensione spaziale e dialogando con il dinamismo di queste opere irregolari e ricche di stratificazioni cromatiche.

La terza sezione, invece, è costellata dalla presenza dei Dischi, che fluttuano nello spazio, e dei Tondi, adagiati a terra o appesi alla “scheggia”. Grazie alle loro molteplici giaciture, l’osservatore può addentrarsi nel percorso definito da queste grandi tele circolari e dalle tre superfici che descrivono lo spazio. Alla fine del labirinto di opere, si erge, leggermente distaccata dal resto, Chi brucia un libro brucia un uomo, l’opera legata all’incendio della biblioteca di Sarajevo del 1992, di fortissimo valore simbolico.

Alla mostra si accede tramite il corridoio del secondo piano, pensato come uno spazio introduttivo in cui approfondire la figura di Emilio Vedova e il suo periodo storico di riferimento.

In questo modo, il percorso espositivo progettato da Alvisi Kirimoto sottolinea ancora una volta il ruolo centrale nell’arte contemporanea dell’artista, che resta di assoluta attualità.