(un)fair Milano, un evento full immersion nell’arte contemporanea, si è appena concluso presso gli spazi del Superstudio Maxi di Milano con la direzione di Laura Gabellotto e Manuela Porcu.
Artisti emergenti, collettivi all’avanguardia, gallerie d’arte e performance live hanno catturato la nostra attenzione, con un programma arricchito da talk e approfondimenti sulle complesse tematiche del mondo dell’arte contemporanea.
Un’ampia panoramica era quella presente in fiera, con tendenze e tematiche innovative che accolgono le nuove generazioni e invitano lo spettatore a conoscere ed esplorare un universo in cui emozioni e relazioni umane si intrecciano con il mondo delle arti visive.
Tra le diverse mostre presentate dalle Gallerie, una sezione è dedicata alla decorazione di skateboard costruiti e utilizzati come tavole da pittura e resi interattivi con una sorprendente applicazione che usa la realtà aumentata, alla scoperta di una dimensione digitale dell’opera.
Coinvolgente la sezione dedicata agli artisti attivi nella Milano Anni ‘70 che ci ha offerto uno sguardo sui contrasti degli “anni di piombo” durante i quali i movimenti studenteschi sono stati i protagonisti di manifesti in cui si sovrappongono passione civile, contestazione politica e desiderio di giustizia sociale.
La rassegna ha anche proposto uno sguardo alternativo sull’universo della parità di genere e sul climate change che si intrecciano con temi come la percezione della sensualità e dell’eros in uno spazio narrativo contemporaneo ed eccentrico.
Tra le mostre più interessanti si sono distinte le opere di artisti che hanno saputo interpretare un concetto o un’emozione attraverso la fusione di parole e immagini. Un modello innovativo per ritrarre personaggi del presente e del passato che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra storia.
Infine, si sono viste moltissime opere in vendita tra le proposte delle oltre 60 Gallerie presenti, segnale che l’approccio al mercato dell’arte contemporanea è cambiato, attirando una nuova generazione di collezionisti, più liberi di spaziare tra generi che vanno dalla pittura alla scultura alla fotografia. Le opere esposte in modo innovativo, a volte informale, si presentano qui come potrebbero essere posizionate sulle pareti di casa, proprio dove ogni collezionista o semplice appassionato vorrebbe vederle.