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I designer plasmano la luce di Zava

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Sono numerosi e blasonati i nomi dei creativi che hanno accompagnato Zava all’edizione 2019 di Euroluce, uno degli appuntamenti più attesi del Salone del Mobile.Milano di quest’anno: del resto, cura del design, artigianalità e tecnologia sono valori da sempre presenti nel DNA del brand d’illuminazione, esaltati negli ultimi anni proprio da collaborazioni prestigiose.

Materiale d’elezione è stato il metallo, sapientemente lavorato e proposto anche in abbinamento ad altri materiali, mentre la versatilità delle lampade, la loro capacità di indossare diverse finiture e colori si è declinata in tanti nuovi progetti, diversi per ispirazione e visione ma tutti segni forti e caratterizzanti nello spazio.

Il primo di questi è Flamenco, il sistema di lampade da terra disegnato da Meneghello Paolelli Associati che interpreta il concetto di “destrutturazione”: ogni elemento della piantana (ovvero la base, lo stelo e il paralume) appare, a un primo sguardo, distinto e svincolato dagli altri, ma come per il volatile di cui riecheggia il nome (il fenicottero appunto, flamenco in spagnolo), i singoli elementi trovano equilibrio quando vengono accostati tra loro.

La base a parallelepipedo, stretta e alta, è il cuore pulsante del sistema: cambia finitura e “pelle” a seconda dell’ambiente che lo deve accogliere; proposta nelle varianti in marmo, legno, ferro o cemento, la base offre inoltre un solido appoggio allo stelo che si innesta su di essa mantenendo un design esile e affusolato, mentre, a contrasto, completa l’insieme la voluminosa plafoniera.

Nefertari è invece una lampada da parete di grandi dimensioni disegnata da Lorenzo Palmieri che riprende l’archetipo di avere un corpo illuminante vagante nello spazio: funziona con un sistema a leva che sfrutta il suo stesso peso per sostenersi in contrasto alla parete ed è possibile allontanare o avvicinare il corpo illuminante alla parete con un semplice gesto, facendo scorrere lo stelo nel manicotto; è prevista anche la versione soffitto.

Infine, Wa è la lampada da terra proposta da Alessandro Zambelli che riprende il nome antico del Giappone la cui traduzione letterale è “armonia, pace, equilibrio”: in questo riferimento è contenuta l’idea stessa di un design dalle linee semplici ma rigorose e nette e la lampada è costruita a giochi d’incastro, in cui ogni elemento è pensato partendo dalla sua funzione.

Zava offre così interpretazioni diverse del concetto di luce, per ambienti unici nella loro luminosità.