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I segreti del vetro tra innovazione e made in Italy: la tradizione di Glas Italia

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Tutta la bellezza e la qualità della lavorazione del cristallo, plasmato e rifinito fino a trasformarlo in mobili, porte, pareti divisorie e accessori: un impegno che si riassume nel nome di Glas Italia, azienda italiana dall’anima internazionale che da anni esprime la propria storica passione per il materiale vetro attraverso collezioni dallo stile unico, realizzate in collaborazione con alcuni dei più grandi maestri del design nel mondo: Piero Lissoni, art director dal 2004, ma anche Michele De Lucchi, Philippe Starck, Ronan & Erwan Bouroullec, per citarne solo pochissimi.

In occasione del Salone del Mobile 2018 abbiamo chiesto al titolare del brand Lorenzo Arosio di raccontarci la filosofia dell’azienda e dei suoi prodotti, compresi quelli più nuovi.

  

Quali novità ha presentato Glas Italia al Salone del Mobile 2018?

“Quest’anno eravamo partiti con l’idea di contenerci, visto che tutti gli anni presentiamo tanti prodotti. Cosa che di solito viene considerata un pregio. Una varietà resa possibile anche grazie alle numerose collaborazioni con tanti designer. Avere approcci e apporti diversi per noi è sicuramente un valore aggiunto. 

La caratteristica è questa, quella di avere una gamma di novità dove pur essendoci un filo conduttore tra tutti i pezzi che vengono presentati, comunque in ognuno è evidente la diversa visione del designer. 

Chi dal vetro vuole enfatizzare leggerezza e trasparenza e chi il vetro vuole usarlo per creare effetti di colore, facendolo diventare un materiale caldo.

Non cerchiamo mai scorciatoie, cerchiamo di far venire fuori il prodotto nel migliore dei modi e questo comporta, inevitabilmente, un grosso lavoro”.

 

Che cosa significa per voi fare innovazione?

“Spesso si abusa di questo termine. Sembra che l’innovazione di per sé sia qualcosa di positivo. Io non la penso così in senso assoluto. Se l’innovazione è utile per migliorare a livello umano e ambientale per esempio, sotto altri punti di vista non è una cosa che esprime positività.

Un aspetto importante è sicuramente quello di riuscire ad avere tecniche per dare forma alla creatività dei designer. Ma sia chiaro, se per fare questo occorrono mezzi e metodi vecchi di 300 anni per noi non ci sono assolutamente problemi”.

 

Quanto è importante creare prodotti Made in Italy per voi?

“Significa tanto, sia per quanto riguarda l’aspetto di come gli altri ti vedono, sia per la qualità derivata dal network che ti circonda nel nostro paese. C’è un indotto che ti gira intorno che ti porta poi a lavorare in un certo modo”.

 

Progetti e/o obiettivi per il futuro?

“Sviluppare tanto la divisione porte e pareti. Negli arredi in vetro abbiamo già fatto tanto, ma abbiamo la necessità di avviare e sviluppare questa divisione”.