Sulla cima di una collina e con vista panoramica sul fiume Hudson, sorge Wolfhouse, una casa dallo stile modernista tipico degli anni Cinquanta progettata nel 1949 dall’architetto americano Philip Johnson e da poco ristrutturata dai due proprietari Jiminie Ha – direttrice di Graphic Design presso il Museo Guggenheim – e Jeremy Parker – fondatore dell’agenzia creativa Good People.
La casa, che ha molti elementi in comune con la costruzione più famosa di Johnson, la Glass House, si contraddistingue per una pianta aperta che crea un grande open space e pareti in vetro a tutta altezza che offrono ampie vedute sul paesaggio naturale circostante. Da quando l’hanno acquistata nel 2020 i due proprietari l’hanno meticolosamente rimessa a nuovo ripristinandone il concept di partenza e mettendo al primo posto la sostenibilità e l’autosufficienza inventiva nel loro lavoro.
Pur rimanendo fedeli alla planimetria originale, i proprietari si sono concessi un tocco creativo con il mobile della cucina. Erano alla ricerca di elementi in acciaio, un materiale in voga nei mobili da cucina degli anni Cinquanta, e l’iconico sistema USM Haller è stata la scelta più idonea per la ristrutturazione della cucina. Il grande protagonista di questa zona della casa, infatti, è USM Modular Furniture che, grazie al sistema di arredamento USM Haller – di cui sono stati recuperati i moduli attraverso il mercato del second hand – incarna il concetto di sostenibilità dell’azienda: “più a lungo un prodotto può essere utilizzato, minore è il suo impatto sull’ambiente”.
Insieme al consulente di USM Modular Furniture i proprietari della Wolfhouse hanno progettato una cucina capace di incarnare sia il passato che il futuro di questa abitazione attraverso una palette cromatica molto diffusa negli anni Cinquanta, ma l’hanno interamente costruita con i pezzi dell’azienda svizzera usati, dando vita a una “cucina USM” sostenibile e dal design unico.
«Originariamente avevamo pensato di utilizzare un rivestimento in pietra per i piani di lavoro. Abbiamo collaborato con l’artista Shawn Maximo per visualizzare una versione più moderna di questa cucina», ha spiegato Parker «Una volta che abbiamo scoperto le configurazioni di USM, abbiamo visto che parlava da sola e che non c’era davvero bisogno di aggiungere altri dettagli al piano».
Considerato l’intento dei proprietari di evitare “nuovi” materiali e cercare prodotti duraturi, USM Modular Furniture si è rivelato il partner perfetto per la cucina della Wolfhouse. I mobili dell’azienda svizzera infatti, sono noti per la loro longevità grazie all’uso di materiali di alta qualità e al principio della modularità, che consente di adattarli all’infinito. Inoltre l’azienda è stata la prima in Europa a essere certificata dal Greenguard Environmental Institute per le basse emissioni di particolato e sostanze chimiche generate dai suoi prodotti, e il sistema modulare USM Haller vanta la certificazione Cradle to Cradle®, lo standard globale che certifica i prodotti salubri, equi e sostenibili.