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La luce di Flos Bespoke e Studio Bouroullec per la Bourse De Commerce di Parigi

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Ha aperto da poche settimane l’attesa Bourse de Commerce, il nuovo museo della Collezione Pinault a Parigi che riassume quattro secoli di storia dell’innovazione architettonica e di abilità tecnica.

La ristrutturazione è stata guidata da Tadao Ando Architect & Associates in collaborazione con le agenzie NeM / Niney & Marca Architectes e Pierre-Antoine Gatier, capo architetto del patrimonio nazionale francese.

In questo contesto, particolare attenzione è stata rivolta al progetto della luce curato da Ronan ed Erwan Bouroullec che lo hanno sviluppato insieme a Flos Bespoke tenendo conto di due aspetti fondamentali: da un lato, l’eccezionalità dello spazio, originariamente concepito nel XVIII secolo, con la sua enorme cupola in vetro, vero landmark della capitale francese; dall’altro, l’impianto con cui il progetto della luce dei Bouroullec avrebbe dovuto dialogare, e cioè la rivisitazione architettonica di Tadao Ando, orientata come già altre volte in passato ad accogliere l’arte contemporanea e darle una voce potente.

Le sfide progettuali: il dialogo con l’architettura e la creazione di un’atmosfera

Su incarico di François Pinault, Ronan ed Erwan Bouroullec sis ono occupati dell’allestimento complete di interni ed esterni dell Bourse, sviluppando un progetto di illuminazione in dialogo con l’architettura antica e moderna e capace di accompagnare il visitatore alla scoperta dell’edificio.  Raccontano i designer:

«Non abbiamo dovuto illuminare gli spazi espositivi ma quelli di passaggio. Le scale e l’androne che sono aree di architettura d’epoca, e il ristorante che è completamente nuovo. Per questo ci siamo concentrati non solo sul disegno della luce per governare il rapporto con ciò che illumina ma anche sulla presenza scenica delle fonti luminose quando la luce artificiale non c’è: di giorno, nel momento delle visite. Quello che allestisce oggi scale e androne è quindi stato lavorato, progettato, immaginato per essere acceso ma soprattutto spento».

L’androne: una luce fluttuante e vibrante

Per l’androne d’entrata, la soluzione scelta è stata una Horizontal Light: una struttura luminosa a incastro composta da cinque elementi tubolari di vetro e alluminio di sei metri l’uno, paralleli tra loro. Le Horizontal Light sono installazioni sospese al soffitto sopra l’entrata, in un groupage di cinque. Ogni cilindro in vetro è stato realizzato in Veneto con la tecnologia del vetro colato, e presenta una forma semplice ma anche “organica”.

«Non si tratta di un vetro tecnico», spiegano Ronan e Erwan Bouroullec, «ma di un materiale mai uguale a sé stesso, inserito in estrusioni di alluminio. Il risultato che volevamo ottenere era preciso ma allo stesso tempo fluttuante e vibrante, proprio come lo spazio che lo accoglie».

L’effetto finale è delicatissimo ma ad alto impatto estetico. «Non dovendoci occupare delle aree tecniche abbiamo lavorato sulla sensualità, sul colore della luce e sul modo in cui dialoga con i dettagli dell’architettura d’epoca che Tadao Ando ha riportato agli antichi splendori».

La scala: un’atmosfera monumentale ma delicata

Il discorso cambia nelle due scalinate ai lati dell’entrata, allestite con cinque Vertical Light sospese, collegate tra loro a pentagono, e nella spettacolare scala C, formata da due scale a chiocciola che si intersecano, illuminate da tre Vertical Light disposte a triangolo; qui la monumentalità è garantita dalla luce che segna l’enorme spazio tra soffitto e pianterreno, percorrendolo tutto con i suoi 17 metri di lunghezza.

«Per questi enormi chandelier», spiegano Ronan ed Erwan Bouroullec, «abbiamo scelto una lavorazione più precisa per il vetro rispetto a quello delle Horizontal Light. Anche l’alluminio è più delicato e fine: il vetro è stato soffiato con grandissima cura negli stampi ed è protetto dalla griglia di metallo per un effetto conchiglia».

La possibilità di muoversi intorno agli chandelier permette di goderne le qualità da più punti di vista. «Osservata da sotto, l’installazione risulta delicata, quasi trasparente ed eterea. Man mano che si sale, la sua presenza fisica decisa si afferma progressivamente», chiariscono i due.

Il ristorante: la precisione della contemporaneità

Infine, anche nel ristorante, un’area di fattura contemporanea in cui manca la sfida del confronto con l’antico, Ronan ed Erwan Bouroullec hanno voluto mantenere vivo il dialogo tra opposti:

«Nel ristorante abbiamo in parte usato l’invenzione della Vertical Light ma anche allestito i singoli tavoli con lampade semplici, simpatiche, che si appoggiano su una base in ferro battuto, e lavorano con una piccola sorgente di luce molto morbida, ricaricabile».

Flos e Studio Bouroullec: l’innovazione che si costruisce nel tempo

Ronan ed Erwan Bouroullec portano avanti da anni una ricerca sulle strutture illuminanti sospese insieme a Flos; nel caso della Bourse de Commerce, i designer si sono affidati a Flos Bespoke, la divisione del Gruppo Flos specializzata nello sviluppo e nella produzione di soluzioni di illuminazione personalizzate e nella produzione su misura di soluzioni uniche per progetti innovativi di grandi dimensioni.

Concludono i due designer:

«Flos Bespoke è stato il nostro partner nello sviluppo di questi grandi apparecchi di illuminazione. E, come in ogni progetto che sviluppiamo insieme, grazie alle sue straordinarie capacità tecniche, siamo riusciti a risolvere i problemi che questo progetto complesso ci presentava man mano e a mettere a frutto l’inventiva reciproca».