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Udine Design Week, Anna Lombardi racconta le Donne al Bauhaus

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È uno tra gli eventi più attesi della Udine Design Week, la serie di appuntamenti che la città friulana dedica al progetto e alla creatività durante la settimana compresa tra il 2 e il 9 marzo 2020: stiamo parlando di Donne al Bauhaus – Leonardo Designer, la mostra in videomapping curata da Anna Lombardi e incentrata sul mestiere del designer, a partire dall’analogia tra le prima donne designer che frequentarono la scuola del Bauhaus e la figura eclettica del grande genio Leonardo da Vinci. Un tema interessante e originale che abbiamo approfondito ponendo alcune domande proprio alla curatrice.

La mostra Donne al Bauhaus è uno degli appuntamenti più attesi della Udine Design Week. Come si struttura l’allestimento in videomapping?

Il videomapping consiste nella proiezione puntuale di immagini e testi sull’architettura. Non sono dunque oggetti tangibili che vengono esposti ma immagini che appaiono e scompaiono in un’atmosfera immersiva e coinvolgente. È un modo nuovo, multimediale, di esporre, che il Museo del Design del Friuli Venezia Giulia ha già collaudato con la mostra presentata alla Galleria Tina Modotti nel 2018 con Donne Designer in FVG.

A monte naturalmente c’è la ricerca fatta da me con Gloria Garbino, giovane tirocinante universitaria, e il lavoro originale di illustrazione fatto sulla base delle immagini dai grafici Andrea Saccavini e Barbara Ermeti. La realizzazione del videomapping è opera di Federico Petrei, uno dei pochi a essere in grado di utilizzare questa nuova tecnologia.

Perché avete scelto di dedicare una mostra alle donne del Bauhaus? Qual è il legame che unisce queste pioniere alla figura di Leonardo?

Una sfida e un’ispirazione legare Leonardo alle donne che frequentarono il Bauhaus. Importante è stato il libretto scritto da Cristina Morozzi per la Hoepli, Leonardo da Vinci, primo designer.

Esiste un filo rosso capace di legare insieme e coerentemente tutte le multidisciplinari attività di Leonardo: la passione per il progetto.” dice l’autrice. Appassionate furono anche le donne che si iscrissero al Bauhaus, una delle poche scuole che al tempo consentiva loro studi superiori. Questa mostra porta alla luce le storie di donne che spesso contro tutto e contro tutti sono riuscite a realizzare il loro sogno d’arte e di design.

Leonardo fu un grande progettista, capace di passare dalla micro alla macro scala, ‘dal cucchiaio alla città’, ed è questa sua capacità progettuale, che mischia arte e scienza, armonia e ingegneria, ad affascinarci ancora.” Interdisciplinari erano gli insegnamenti al Bauhaus: vi si proponeva il “costruire” come attività collettiva capace di conciliare le arti maggiori con le arti applicate, il lavoro manuale con il lavoro intellettuale. L’unità tra arte e tecnica era alla base: artisti e artigiani dovevano erigere insieme “la casa del futuro”.

Leonardo visse in un periodo storico dinamico e ricco di stimoli, un’età di cambiamento, non a caso chiamato “Rinascimento” perché segna la nascita di un mondo nuovo che si attua sviluppando le idee dell’umanesimo. Anche il clima politico e culturale del primo dopoguerra annunciava un modo nuovo di concepire il mondo. La fine del vecchio sistema rendeva possibile la speranza di realizzare un futuro migliore. Non fu così ma il Bauhaus si impegnò per costruire una società nuova. L’atmosfera stimolante dei laboratori Bauhaus, che pur con riserve accettò le iscrizioni di donne fin dall’inizio, consentì a molte di loro di rivelare il loro talento.

Come si colloca la mostra nel contesto della Udine Design Week? Quali sono gli altri eventi da non perdere nel corso della settimana?

La Udine Design Week si configura come una settimana di mostre e incontri che aprono a tutti l’affascinante mondo del design. Protagonisti negozi, aziende, designer. Perché è vitale fare comunità, creare consapevolezza, riconoscere la creatività.

Uno degli eventi più importanti è senz’altro Conversazione con … / Talking with … con Cristina Morozzi che si terrà in mostra, ma ce ne sono tantissimi altri.

Arriva Matteo Ragni, autore di DO UT DES, giostra realizzata in legno Vaia, e l’installazione PLASTICA PREZIOSA realizzata da Il Vespaio, che ha costruito in open source un impianto di riciclo in miniatura tramite il quale far capire che bisogna raccogliere, riconoscere, riusare, riciclare e creare nuovi oggetti a partire dagli imballaggi di plastica.

Infine, Virginio Briatore presenta la light designer Giorgia Brusemini, Patrizia Scarzella il suo recente libro “40 interviste, persone & storie” mentre io presenterò in anteprima la nuova mostra al Museo del Design del Friuli Venezia Giulia, MuDeFri: Moroso, una storia industriale friulana.1952-2005.

Sarà insomma una settimana ricchissima di eventi, davvero da non perdere.