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Unknown Unknowns. Il mistero del mondo alla XXIII Triennale di Milano

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È sapiente solo chi sa di non sapere” dice Socrate in uno dei più celebri racconti di Platone. E la frase che il filosofo greco attribuisce al suo maestro, mai davvero passata di moda, potrebbe essere usata anche in questo strano 2022 per descrivere l’attualissimo tema scelto per la XXIII Esposizione Internazionale di Triennale Milano, che apre al pubblico dal 15 luglio fino all’11 dicembre 2022.

Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries è infatti una riflessione sull’ignoto, un’interrogazione sui misteri del mondo, di cui, come ci siamo tragicamente accorti negli ultimi anni, sappiamo ancora pochissimo. C’è così tanto che non sappiamo di non conoscere, così tanto da esplorare e scoprire, che sono stati chiamati 400 artisti, designer, architetti per descrivere la vastità di ciò che ci sfugge.

Portal of Mysteries – DSL Studio © Triennale Milano

Accanto a loro, 23 partecipazioni internazionali, tra cui 6 Paesi africani (più che in ogni altra edizione, grazie anche alla collaborazione con il Premio Pritzker 2022 Francis Kéré), offriranno la loro prospettiva sulle grandi domande che l’umanità si pone di fronte al mistero dell’universo, della materia oscura, degli oceani e anche (forse soprattutto) della nostra coscienza.

A quasi 100 anni dalla sua fondazione, Triennale Milano conferma la sua vocazione originaria di avanguardia nelle arti e nelle scienze decidendo di affrontare in modo aperto e largo la complessità del nostro tempo, per proporre uno sguardo comunque umano, empatico, come lo definisce il Presidente Stefano Boeri:

La grande e plurale costellazione di mostre, installazioni ed eventi di ‘Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries’ non ha l’ambizione di conquistare gradualmente il vasto territorio che sfugge alla nostra conoscenza. Vuole piuttosto esplorarlo con l’attitudine di chi sceglie, in primo luogo, la sfida dell’empatia, capacità esclusivamente umana di mettersi negli occhi degli altri soggetti viventi e di mappare, da queste variegate angolature, i bordi dell’ignoto contemporaneo.

Quello che non sappiamo di non sapere non è la constatazione di un limite, ma la percezione di una forma di conoscenza che rispetta l’ignoto, a volte abbracciandolo, a volte attraversandolo, a volte eludendolo. Ma sempre accettandolo come presenza costante della nostra vita.

Alchemic Laboratory – DSL Studio © Triennale Milano

L’Esposizione Internazionale di Triennale Milano è uno degli appuntamenti più importanti dedicati al design e all’architettura in campo internazionale ed è promossa da Triennale in collaborazione con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Oltre alla sezione dedicata alle partecipazioni internazionali, la 23ª edizione include la mostra tematica – curata da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea – e altre due grandi mostre: Mondo Reale, ideata da Hervé Chandès, Direttore Artistico Generale della Fondation Cartier pour l’art contemporain, e La tradizione del nuovo, Triennale Milano 2/8 curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale.

Parte integrante della manifestazione sono inoltre le installazioni e i progetti speciali che coinvolgono gli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, il musicista e scrittore Francesco Bianconi, il filosofo Emanuele Coccia, la ricercatrice e docente del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano Ingrid Paoletti, l’artista e Grand Invité di Triennale 2021-2024 Romeo Castellucci, il maestro dell’architettura e del design Andrea Branzi, con l’architetto Lapo Lani. Impossibile mancare.