HomeArchitetturaCasa Citerna, l’abitare contemporaneo con le radici nella storia

Casa Citerna, l’abitare contemporaneo con le radici nella storia

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Si chiama Casa Citerna il progetto di ristrutturazione e di riqualificazione energetica di un’abitazione privata recentemente completato da Officina Abitare nel Chianti fiorentino. Il contesto originario è quello di un palazzo storico successivamente suddiviso in più unità abitative e dotato di soluzioni moderne non sempre in sintonia con la sua natura.

In primo luogo, sono stati ripristinati i caratteri storici del fabbricato sia in termini spaziali che costruttivi, utilizzando materiali tradizionali locali (cotto, calce, legno di castagno e pietra) per creare forme contemporanee dell’abitare e promuovendo un insieme diffuso di interventi di riqualificazione energetica.

Sono stati eliminati parte dei frazionamenti introdotti dalle modifiche Novecentesche, per ripristinare la continuità e fluidità spaziale tipica di queste abitazioni storiche chiantigiane: a piano terra, la zona giorno è costituita da un unico ambiente ininterrotto che dall’ingresso, affacciato sul giardino privato retrostante, si sviluppa senza porte verso tutti gli ambienti. La nuova zona giorno è caratterizzata da un trittico di ambienti, cucina-pranzo-soggiorno, collegati tra di loro da nuove grandi aperture di forma quadrata realizzate nelle murature storiche, alcune delle quali preesistenze riaperte. Un nuovo grande camino a doppia faccia, collocato nel medesimo posto del camino storico, costituisce un filtro ed un collegamento tra quest’ultimo ed il soggiorno.

I nuovi grandi portali che uniscono gli ambienti della zona giorno sono stati impreziositi mediante un rivestimento in acciaio, testimoniando così il nuovo intervento. Durante la realizzazione dei lavori, sono state poi rintracciate vecchie aperture di facciata, ripristinate al fine di garantire un maggiore apporto di luce naturale e massimizzare la connessione tra interni, il giardino e paesaggio circostante.

Per raggiungere la zona notte al piano primo, si è salvaguardata la storica scala realizzata con blocchi di pietra serena. Anche in questo caso, alcune opere novecentesche sono state demolite per riportare lo spazio alla semplicità originale: la distribuzione si sviluppa adesso attorno ad un unico muro portante.

La zona notte è composta da tre camere da letto, di cui due non sono state interessate da modifiche spaziali. La terza camera, la suite, è stata ricavata da due camere da letto contigue originariamente collegate mediante una semplice porta: l’intervento ha previsto la realizzazione di una nuova grande apertura, che adesso collega i due ambienti al fine di crearne uno fluido che ospita la camera da letto doppia e lo studio privato del committente, un grafico che necessitava di uno spazio di lavoro riservato affacciato sul retro silenzioso e luminoso della casa.

All’interno della suite è stato introdotto un ulteriore servizio igienico dotato di due lavabi e sanitari, che funge da parete di appoggio del letto. Sempre dalla camera da letto, è poi possibile accedere allo spazio doccia che si affaccia, mediante una finestra dedicata, sul giardino privato. Il nuovo box doccia è caratterizzato da un rivestimento in sigari di cotto tradizionale dell’Impruneta fatto a mano, un materiale tipico della zona.

Oltre le modifiche spaziali di cui sopra, sono stati demoliti tutti i solai in laterocemento, e ripristinata la tipologia classica, ovvero solai con struttura principale e secondaria in legno di castagno locale con un impalcato di mezzane in cotto fatte a mano prodotte all’Impruneta. La medesima operazione ha riguardato anche la copertura, che è stata completamente rifatta con legno e mezzane, dotandola di un ampio pacchetto di coibentazione in fibra di legno ad alta densità che garantisce prestazioni sia invernali che estive.

L’altro aspetto che il progetto ha curato con particolare attenzione è l’efficientamento energetico dell’edificio, mediante soluzioni e materiali compatibili con il contesto storico. Invece di realizzare un cappotto termico esterno, che avrebbe modificato le forme e gli spessori del fabbricato, è stata prevista la posa, sia internamente che esternamente, di un termointonaco in calce e sughero, che si adatta perfettamente alle imperfezioni del fabbricato storico, preservandone la ricchezza di chiaroscuri e difformità. I nuovi infissi ad anta unica in legno ed alluminio, oltre ad elevare le prestazioni energetiche, permettono anche di massimizzare l’apporto di luce naturale.

Infine, l’intervento ha previsto la sostituzione dell’impianto precedente con una pompa di calore che alimenta un sistema di pannelli radianti; questa soluzione è stata scelta per eliminare radiatori ed elementi di distribuzione, permettendo pertanto un disegno degli spazi ancora più pulito, minimale ed aderente alla storia del fabbricato.