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Come sarà il nuovo Villaggio Olimpico di Milano Cortina (e cosa diventerà dopo le Olimpiadi)

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L’incarico per la realizzazione del Villaggio Olimpico che sorgerà a Milano in occasione delle Olimpiadi Invernali previste per il 2026 è stato affidato allo studio internazionale di architettura SOM – Skidmore, Owings & Merrill con l’obiettivo di creare un villaggio innovativo e sostenibile la cui vita possa prolungarsi oltre la durata dei Giochi grazie alla conversione in un nuovo quartiere urbano in zona Porta Romana.

© SOM – Skidmore, Owings & Merrill

Gli architetti hanno quindi messo a punto un progetto che mira a costruire spazi di comunità sostenibili e intergenerazionali, pensati come parte integrante del più ampio Masterplan che interessa l’area dello scalo ferroviario di Porta Romana, in piena trasformazione.

Il progetto

Il progetto per il villaggio prevede la creazione di un insieme di spazi verdi pubblici, la trasformazione di due strutture storiche e la costruzione di sei nuovi edifici residenziali destinati nell’immediato agli atleti olimpici per poi essere riconvertiti in alloggi per studenti quanto le Olimpiadi saranno terminate. Coerentemente con questo approccio, il parco e gli edifici della ferrovia vicino alla piazza olimpica ospiteranno abitazioni a prezzi accessibili e infine la piazza del Villaggio Olimpico diventerà una piazza di quartiere, con negozi, bar, ristoranti e caffè al livello della strada, ai quali si aggiungeranno spazi all’aperto per mercati agricoli e altri eventi comunitari.

© SOM – Skidmore, Owings & Merrill

Dal momento che si trova sul sito di un ex scalo ferroviario, il villaggio è pensato per integrarsi con la rete viaria preesistente, configurandosi come un blocco urbano poroso fondato su una varietà di nuovi percorsi pubblici e collegamenti.

© SOM – Skidmore, Owings & Merrill

I nuovi edifici si ispirano agli edifici storici della città e sono realizzati con materiali contemporanei. Alla base delle strutture, podi flessibili favoriscono le trasformazioni e dunque l’adattabilità a future funzioni, come è sempre accaduto nella storia urbanistica italiana.

© SOM – Skidmore, Owings & Merrill

In alto, scenografiche terrazze ombreggiate da piante verticali fungono da ponte tra gli edifici, generando spazi di aggregazione e aule di studio all’aperto per gli studenti e conferendo un senso di ulteriore vitalità. L’integrazione del verde nelle aree esterne contribuirà inoltre alla resilienza climatica del quartiere e creerà spazio per fattorie urbane che consentano la produzione di cibo in loco.

© SOM – Skidmore, Owings & Merrill

Le strutture storiche esistenti saranno restaurate e, laddove sarà possibile conservarle, le loro strutture interne in muratura, legno e ferro saranno esposte, mostrando la trasformazione del quartiere da centro industriale a quartiere urbano contemporaneo. Gli edifici formeranno insieme una porta d’accesso al complesso e, nell’intenzione dei progettisti, saranno arricchiti da nuovi lucernari, giardini d’inverno e opere d’arte.

© SOM – Skidmore, Owings & Merrill

Il progetto ideato da SOM per il Villaggio Olimpico di Milano si pone dunque come un modello di architettura flessibile e destinata a durare del tempo proprio in virtù della sua versatilità, allo scopo di offrire alla città una nuova opportunità abitativa, sociale e culturale.