Dopo quattro anni di restauro, il Cartone preparatorio per l’affresco della Scuola di Atene torna protagonista della scena grazie all’intervento di Stefano Boeri, che ha progettato il nuovo allestimento della Sala del Cartone di Raffaello.
Situata presso i Musei Vaticani, la nuova Sala V, ribattezzata per l’occasione Sala del Cartone, è stata interamente concepita per ospitare il Cartone e per mantenere l’attenzione del visitatore focalizzata completamente sull’opera di Raffaello che diventa, diversamente dal passato, l’unica protagonista della scena.
“Tutte le nostre scelte di allestimento, a partire dalle sequenze di avvicinamento al grande Cartone, sono pensate per preparare il pubblico alla visione di un’opera che trattiene – intatta – in sé una mirabile congiunzione di significati, essendo al tempo un’opera finita e tuttavia destinata a preparare un’opera conclusiva” afferma Stefano Boeri. “Per questo abbiamo progettato per la stessa sala un grande tavolo di rovere massello (realizzato da Riva1920) in grado di raccogliere testi e documenti di approfondimento sulla storia del Cartone, sulla sua fattura, sulla sua relazione con l’affresco ospitato nella Sala della Segnatura ai Musei Vaticani”.
“Dagli allestimenti precedenti, quello di Luigi Caccia Dominioni del anni ’60 e quello di Griffini degli anni 90, abbiamo mantenuto alcuni elementi di continuità, come la posizione del Cartone nella parete Ovest e una parete filtro prima dell’arrivo all’opera, pur avendo radicalmente cambiato le modalità di percezione dell’opera” precisa Marco Giorgio, Project Director di Stefano Boeri Architetti.
Il progetto di allestimento della sala è stato pensato da subito anche per massimizzare il comfort ambientale dell’opera al fine di garantire la sua conservazione nel tempo.
“Lo spazio si presenta essenziale, con colorazioni scure e materiali opachi, al fine di proteggere l’opera e prevenirne il deterioramento. Anche la luce è stata ridotta al minimo, garantendo valori pari a 25 lux, che sono i parametri per l’illuminamento previsti per le opere d’arte fragili come il Cartone di Raffaello”, aggiunge Francesca Motta, Project Leader di Stefano Boeri Architetti.
Il “Ben Finito Cartone” è protetto da una grande teca, una lastra di vetro unico, di dimensioni pari a quelle dell’opera stessa, quindi 8 metri di larghezza per 3 metri di altezza, trasportato all’interno della sala attraverso una fessura ricavata nella facciata laterale della Pinacoteca.
La doppia lastra di vetro accoppiata è stata sottoposta ad un trattamento antiriflesso ed extra-chiaro per permettere la migliore visione possibile, ad un trattamento anti-raggi ultravioletti per evitare il deterioramento dei 210 fogli che compongono l’opera ed è predisposta per mantenere parametri di umidità costante per proteggere il Cartone il più a lungo possibile; inoltre l’anta della teca è apribile al fine di poter ispezionare l’opera e poterne regolare il tensionamento attraverso un telaio in alluminio e legno.
Unico controcampo all’opera è il Tavolo didattico realizzato in collaborazione con Riva1920, in legno di quercia massello ricavato da un tronco unico di 150 anni tagliato in due tavole di 4 metri di lunghezza su una base in ferro brunita.
Un omaggio al maestro Raffaello e alla bellezza del suo capolavoro.