HomeArchitetturaLa resilienza dell’hospitality. Giorgio Bianchi: ecco dove vanno gli investimenti in Italia

La resilienza dell’hospitality. Giorgio Bianchi: ecco dove vanno gli investimenti in Italia

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Qual è lo stato di salute del mondo hospitality in Italia? Dove sono indirizzati gli investimenti? Quali sono le innovazioni sulle quali puntare? Prima la pandemia, ora la guerra, certamente le condizioni esterne non sono state delle migliori. Eppure, il settore ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza, grazie alla perseveranza degli operatori che sono stati capaci di reinventare il proprio modello di business e intercettare le nuove esigenze della clientela. Abbiamo fatto il punto della situazione con Giorgio Bianchi, Managing Director head of Italy di PKF hotelexperts.

Giorgio Bianchi

Giorgio Bianchi, la fase è complessa. Stiamo faticosamente uscendo da due anni di pandemia e la guerra in Ucraina sta complicando le cose. Qual è la situazione di mercato per il settore Contract&Hospitality in Italia?

Per prima cosa possiamo dire che, a livello di mercato, il settore che senza dubbio sta ancora soffrendo di più è quello del business travel, mentre sta tenendo piuttosto bene il settore turistico, con differenze in base alle destinazioni e riscontri decisamente più positivi laddove è forte il turismo domestico. A differenza del mercato turistico internazionale, che è ancora in difficoltà (e probabilmente in Italia anche nel 2022 vedremo pochi russi, cinesi e americani), sul mercato turistico domestico le conseguenze degli eventi accaduti negli ultimi anni sono state leggermente mitigate.

Quali sono le aree del nostro Paese più attrattive per gli investitori nel settore alberghiero?

Per quanto riguarda le Big Four, sicuramente a soffrire di più in questo momento sono Firenze e Roma, proprio per la tipologia di mercato turistico a cui si rivolgono, mentre Venezia resiste bene e lo stesso si può dire di Milano, che dimostra sempre un’ottima capacità di reazione alla ripresa del mercato.

Va rilevato poi anche un interesse forte del mercato verso destinazioni che un tempo erano considerate secondarie e che adesso vengono chiamate “alternative”: stiamo parlando delle regioni del Sud, come la Puglia, la Sicilia, la Sardegna e la Campania, grazie anche alla forte attrattività di Napoli, della tendenza “country” che coinvolge in particolare Toscana e Umbria, e si distingue anche il comparto della montagna. Quest’ultimo, pur essendo stato penalizzato nella fase delle chiusure, oggi è in decisa ripresa, soprattutto per quanto riguarda destinazioni primarie come Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Livigno.

E quali sono le tipologie di strutture che si stanno affermando maggiormente? Ci sono dei cambiamenti in questo senso?

Sul mercato c’è una richiesta sempre più consistente di forme di ospitalità alternativa, come il co-living, i service apartaments, gli ostelli, gli student hotel e in generale tutto ciò che esce dai canoni della ricettività tradizionale. Inoltre, la ristorazione all’interno degli alberghi giocherà un ruolo sempre più importante e diventerà un aspetto fondamentale su cui le strutture dovranno puntare.

In che modo il PNRR impatterà sul comparto Contract&Hospitality?

Gli aiuti sono e saranno fondamentali per stimolare la riqualificazione di strutture già esistenti e lo sviluppo di nuovi progetti, con differenze anche significative tra le diverse regioni, che si affiancano al piano attraverso i propri contributi economici di supporto.

E il mercato del lusso? La domanda cresce?

Il mercato del lusso continua a tenere. A fronte di momenti difficili, le strutture ben posizionate con attrattori importanti, per esempio la ristorazione ma anche il settore wellness, riescono a diventare esse stesse destinazioni di richiamo. Un modello in questo senso può essere il Lefay Resort & Spa Dolomiti di Pinzolo, inaugurato tra l’altro a ridosso della pandemia e nonostante questo oggi attivo tutto l’anno, a pieno regime. Questo dimostra che se il prodotto è giusto e ben mirato conserva e potenzia la propria capacità attrattiva, in relazione a una domanda che resta importante, a tal punto da scontrarsi talvolta, piuttosto, con una mancanza di offerta.

In un momento così sfidante, è necessaria una forte capacità di rinnovamento, che passa anche da un tema non più rinviabile, come la sostenibilità. Da questo punto di vista, qual è la situazione del settore alberghiero in Italia?

Diciamo che in generale il settore ha mostrato una straordinaria resilienza. La differenza l’ha fatta la capacità di sostituire velocemente il mercato business dove questo è venuto a mancare, puntando su altre tipologie di mercato. Il tema del rinnovamento è fondamentale: gli aiuti economici servono, ma poi occorre anche una visione di lungo periodo in un momento comunque complesso, che costringe spesso a ripensare il proprio modello di business.

L’attenzione alla questione ambientale va di pari passo con l’esigenza di rinnovamento. Come dimostra anche la chiara direzione indicata dallo Stato nell’erogare i suoi contributi, il tema del green non è più opzionale. È un must, che tuttavia non va dato per scontato, ma sempre ribadito e incentivato.

Lefay Resort Spa Dolomiti © Sharon Radisch

Il prossimo 6 giugno, in occasione del Salone del Mobile di Milano, si svolgerà 196+ forum Milan, l’evento organizzato da PKF hotelexperts dedicato agli investimenti e al design. Quali saranno i temi più caldi su cui discutere?

Dall’Advisory Board di qualche settimana fa è emerso che, attraverso il confronto con gli operatori, andremo sicuramente ad analizzare i vari aspetti che ho citato: il tema delle riqualificazioni, il peso dei sussidi, il focus sulla ristorazione e sulle nuove forme di ospitalità. Oltre a ciò, in relazione al contesto del Salone del Mobile di Milano, esamineremo il ruolo giocato dal design su questi scenari dell’ospitalità e ci chiederemo quali possono essere le forme di innovazione più interessanti provenienti da altri settori: la contaminazione è molto importante per il rinnovamento, e nuove idee possono venire dall’automotive, dalla nautica, dalle opportunità offerte dallo smart design e dall’Internet of Things, ormai imprescindibili in ogni progetto di alta gamma, dai co-living ai resort.