HomeArchitetturaLa rinascita dopo l’abbandono: l’ex Cinema Maestoso di Milano diventa Virgin Active

La rinascita dopo l’abbandono: l’ex Cinema Maestoso di Milano diventa Virgin Active

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Qualcuno potrebbe avere legittimamente da ridire sul fatto che a Milano un altro edificio di prestigio, in passato sede di un rinomato cinema, cambi la sua destinazione e venga trasformato, nel caso specifico, in una palestra.

Tuttavia, il progetto pensato dallo studio deamicisarchitetti per l’ex Cinema Maestoso, nei cui spazi di antica tradizione costruiti nel 1912 e successivamente ampliati nel 1939 si insedierà la nuova Virgin Active, è una buona occasione per rivedere i propri pregiudizi.

© Alberto Strada

Innanzitutto, la storia: sviluppatosi come Cinema Italia Teatro alla fine degli Anni Trenta e poi ristrutturato da Italcine nel 1975 diventando per l’appunto il ben noto Cinema Maestoso, la sala continuò la sua attività fino al 2007 per poi chiudere definitivamente i battenti e attraversare un periodo di abbandono. Oggi, grazie all’arrivo di Virgin Active, i suoi spazi tornano ad assumere il loro originario carattere collettivo e pubblico, inserendosi nel quadro più ampio della riqualificazione urbana che coinvolge Piazzale Lodi in qualità di terminale dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana.

© Alberto Strada

L’intervento architettonico, articolato su 5000 metri quadri, combina linee contemporanee e preesistenze Anni Trenta, creando le condizioni per ospitare vari tipi di palestre, una piscina di 25 metri corredata da una vasta area benessere e un bar/ristorante aperto al pubblico.

La facciata Anni Trenta su corso Lodi, con le sue finestre tonde e le sue modanature, richiama la memoria storica del suo presidio verso viale Umbria, il volume di ingresso tramite finiture perse nel tempo (il marmo) poste accanto a nuovi materiali (ottone) rinnova l’ingresso alla testa di corso Lodi, infine la grande aula di nuova formazione è il luogo della rinascita dell’edificio che completa il lotto in profondità salvaguardando il preesistente albero al margine del marciapiede.

© Alberto Strada

Le tre parti sono architettonicamente raccordate in un unico organismo edilizio che porta con sé i segni di quasi un secolo di architettura, mentre spicca la nuova copertura, interamente rivestita di tegole di vetro che brillano di luce.

Il progetto intende infine favorire il dialogo con l’esterno tramite l’apertura delle facciate con ampie finestrature per rendere visibili le attività interne, collegando idealmente la vita collettiva che si svolge all’interno dell’edificio (dove gli allestimenti sono a cura di AArchitetti per conto di Virgin Active) e la frenetica vita della città.