Si chiama Matanē il nuovo locale di street food giapponese da poco inaugurato a Milano in Piazza Wagner con una chiara ispirazione pop nel concept e nello stile. Si tratta della seconda apertura del brand dopo il primo Matanē in zona Porta Garibaldi, inizialmente l’unico locale in città a proporre l’onigirazu, un panino di riso racchiuso da un’alga nori e farcito con ripieni diversi, nato negli anni Ottanta a parte dalla cultura manga.
Il progetto d’interni del ristorante è stato curato da Vudafieri-Saverino Partners e prevede 42 coperti distribuiti su 78 metri quadri sviluppati su due sale, a cui nella bella stagione si aggiunge un piccolo dehor.
Le atmosfere di Tokyo e i caratteri tipici della cultura giapponese sono ovviamente al centro del concept: li ritroviamo espressi in sovrapposizioni cromatiche sulle carte da parati e nelle lampade multicolor in silicone da tavolo e da soffitto del marchio Sowden. Richiamano la tradizione nipponica anche le leggere librerie a parete, realizzate su disegno degli architetti: una reinterpretazione dei fusuma e shoji, pannelli e porte scorrevoli che delimitano gli spazi delle tipiche abitazioni del Sol Levante.
Il colore definisce lo spazio e guida tutte le scelte di interior design, dalle luci agli arredi fino alle grafiche sui muri. Il rosso – colore sacro per eccellenza, utilizzato nel lessico dell’architettura giapponese per rappresentare le divinità e decorare i templi shintoisti – è utilizzato nelle sue sfumature per i tavoli, le sedute, le panche, gli imbotti. A dare un tocco ancora più pop l’impiego del jeans, tessuto di cui il Giappone vanta una produzione d’eccellenza, usato per cuscini e paravento. All’entrata protagonisti dello spazio sono il bancone in legno con pannelli a rete in rame e la bottiglieria a parete, entrambi disegnati da Vudafieri-Saverino Partners.
Il carattere urbano si ritrova infine anche nel bagno, dove viene riprodotta la suggestione delle strade di Tokyo attraverso decorazioni a strisce bianche che rievocano gli incroci pedonali, un semaforo e le immagini proiettate in loop da uno schermo, in equilibrio tra Italia e Giappone.