Urban Hive Milano, il nuovo hotel 4 stelle “ibrido” nel cuore di Brera

-

 

Qualche giorno fa, all’inaugurazione del nuovo Urban Hive Milano, l’hotel 4 stelle dallo spirito contemporaneo e cosmopolita nato dal profondo restyling dello storico Carlyle Brera in Corso Garibaldi, una parola era sulla bocca di tutti: ibridazione.

Lo studio di architettura Vudafieri-Saverino Partners, che ha curato il progetto in ogni sua parte, ha ripreso infatti questo concetto per farsi interprete del processo evolutivo che ha coinvolto il settore hospitality negli ultimi anni, trasformando le strutture alberghiere in spazi polifunzionali sempre più aperti alla città.

© Paolo Valentini

A sottolinearlo è proprio Tiziano Vudafieri, che racconta: “Il punto di partenza del progetto di Urban Hive Milano è stato il target. Questo è un albergo di città accessibile che si rivolge a una clientela tra i 30 e i 50 anni prevalentemente composta da professionisti ma non solo, visto che Milano è la terza città più visitata in Italia. Per rispondere alle esigenze di questo tipo di ospiti ci siamo focalizzati sulla realizzazione di spazi ibridi: la sala colazioni che dopo un certo orario diventa spazio di lavoro, la sala gym che è anche zona relax con caffetteria utilizzabile per meeting informali e ricevimenti sono solo alcuni esempi di questa impostazione progettuale. Inoltre, la struttura è aperta all’esterno, in costante relazione con la città che viene omaggiata attraverso le grafiche che riprendono icone cittadine come la Torre Velasca o il Bar Basso.”

L’hotel fa parte di un gruppo francese presente in Francia, Svizzera, Spagna e ora in Italia, con questa nuova apertura milanese che va ad aggiungersi a Venezia e (presto) Roma. Una serie di strutture d’eccellenza, accomunate dagli stessi valori:

“Abbiamo voluto trasmettere un senso di dinamismo e leggerezza, in cui la creatività si mescola al divertimento senza rinunciare alla massima funzionalità, come dimostra per esempio la capillare presenza di punti di ricarica per i propri dispositivi tecnologici. Insomma, Urban Hive Milano rappresenta l’evoluzione del concetto di ospitalità in città, sofisticata ma anche facile e versatile” continua Vudafieri.

© Paolo Valentini

Il progetto nasce quindi con la precisa intenzione di unire business e leisure combinando funzioni diverse in ambienti ibridi, dalle aree coworking alla gym fino alle sale relax, in totale sintonia con l’atmosfera glamour e creativa che pervade il quartiere Brera, ricercatissima dai viaggiatori internazionali e non solo.

La riqualificazione ha investito tutte le 97 camere e suites disponibili sui 7 piani dell’hotel e gli spazi comuni, rivoluzionando l’intero concept all’insegna della leggerezza e del colore ed evocando i simboli della città di Milano attraverso l’uso di grafiche decorative realizzate da 150UP, studio creativo che ha curato la visual identity dell’hotel selezionando anche libri, dischi, ceramiche e gli altri accessori che “scaldano” l’accoglienza.

Al piano terra comodi divani colorati su un parquet in rovere chiaro, luci soffuse, librerie in legno, oggettistica pop, grafiche e illustrazioni spiccano sullo sfondo blu Pavone scelto per tutti gli spazi comuni, come la lobby, punto di incontro per un caffè o un drink al bancone semi-circolare in noce canaletto, con il top in marmo e finiture in ottone, disegnato dagli architetti con motivi geometrici a losanghe che richiamano la nuance cromatica delle pareti. In questo modo, la reception non è più il fulcro della hall, ma parte della stessa, unendo funzioni come quella di lounge bar e spazio per eventi.

Se poi al piano – 1, dove si trova l’area fitness attrezzata con macchinari Nohrd & Technogym, è possibile allenare il corpo, basta passare agli spazi dedicati al co-working per tenere impegnata la mente. Essi nascono da una visione circolare e flessibile degli ambienti comuni: per esempio, dopo essere saliti tramite la scenografica scala ettagonale in rovere e acciaio, gli ospiti accedono al mezzanino dedicato alle colazioni, che dalle ore 11 diventa spazio coworking aperto a tutti i cittadini. Le pareti, impreziosite dalla carta da parati con grafiche a tema “milanese”, sono mobili, per dare modularità agli ambienti e ricavare fino a tre diverse sale meeting.

© Paolo Valentini

Per quanto riguarda le camere, suddivise nelle categorie Mini, Cosy, Grande, Taylor Made e Junior Suite, gli architetti sono partiti dall’accurato studio del colore per definire tre differenti palette che si alternano sui piani delle camere – rosa terracotta, verde menta e celeste – e che nelle stanze contrastano rispettivamente con i tendaggi di Dedar in color blu di Prussia, arancio Persia e giallo Ambra.

Gli arredi sono stati disegnati su misura, dai letti alle testiere in legno con inserti in metallo, dai comodini alle librerie e scaffalature fino agli specchi e al mobile bagno, mentre i corridoi sono rivestiti a terra da una moquette colorata e geometrica, che evoca la cultura dinamica della città di Milano attutendo eventuali rumori.

In attesa dell’apertura dei nuovi spazi esterni in primavera, tra cui una terrazza con vista, ogni minimo elemento risulta dunque pensato per arricchire lo stile di un autentico urban hotel di ultima generazione, capace di porsi innanzitutto come social hub versatile, con l’obiettivo di attrarre professionisti, viaggiatori e turisti ma anche milanesi di passaggio e semplici amanti del lifestyle, i quali possono godersi un pranzo o un aperitivo al Portico84 Cafè&Bar, uno dei tanti servizi di questo nuovo, sorprendente gioiello dell’hotellerie milanese.

Articoli correlati
Potrebbero interessarti