HomeDesignFuorisalone 2018, BASE Milano s’interroga sul futuro delle città

Fuorisalone 2018, BASE Milano s’interroga sul futuro delle città

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Riflettere in maniera critica e al tempo stesso fresca e dinamica sulle nuove forme di progettazione e rigenerazione urbana, guardando alle smart cities di oggi e a quelle di domani con un approccio in grado di valorizzare le nuove frontiere, dalla sharing economy alle produzioni “dal basso”.

È la sfida di Trouble Making. Who’s making the city?, la mostra curata da studio Raumplan negli spazi di BASE Milano durante la settimana del Fuorisalone, dal 17 al 22 aprile prossimi, e raccontata dal Gruppo FAI Giovani della Delegazione di Milano, che si occuperà di accompagnare i visitatori nel corso di visite guidate.

Al centro dell’indagine ci saranno i fenomeni di massa e le reti virtuali che stanno cambiando il volto delle nostre città, i temi del city making e della partecipazione crescente come opportunità, lungo un percorso espositivo che affronterà diversi interrogativi attraverso una serie di installazioni realizzate da artisti, designer e video-maker, professionisti e studiosi di diverse discipline. 

Ecco dunque l’analisi delle fotografie degli alloggi di Airbnb ad opera di Calibro, Donato Ricci e Òbelo, in cerca dei capisaldi di un’estetica omologante e di un’intimità domestica standardizzata costruita dai locatari attraverso la reiterazione e la ricombinazione di oggetti e arredi fissi per attrarre possibili inquilini. 

Poi, le fotografie di Delfino Sisto Legnani, che ritraggono alcuni dispositivi, come i bottoni di Amazon, le serrature Smart controllabili in remoto per la consegna dei pacchi o gli aspirapolvere automatici, in grado di registrare informazioni su spazi e comportamenti privati, abbattendo il confine tra interno ed esterno, fra spazio commerciale e spazio dell’intimità. 

Sarà inoltre possibile vedere il filmato realizzato da Louis De Belle e Giacomo Traldi, pensato per documentare gli itinerari cittadini del turismo di massa su gomma, a cui si accompagna un’indagine fotografica sui corrieri del food delivery realizzata insieme a Nicolò Ornaghi: le immagini si concentreranno dunque sugli aspetti più materiali e concreti che necessità virtuali e finanziarie impongono al lavoro vivo.

Ancora, Giga Design Studio e Superinternet presenteranno un contributo sulle conseguenze urbane dei flussi di informazione online e su come essi stessi, dal marketing virale alle fake news, dal self-journalism alla condivisione di contenuti e promozione fai-da-te sui social network, possano influenzare le modalità con cui la città si forma,  si informa e si autorappresenta, anche secondo dinamiche potenzialmente distorsive. 

A chiusura del percorso espositivo, sarà infine collocata una scultura di Ayr che si appropria di uno dei più famosi prodotti di Achille Castiglioni: un commento onirico e surrealista sul ruolo ancora marginale dell’Italia nell’ambito del capitalismo delle piattaforme proprio in occasione del centenario della nascita del progettista.

Per saperne di più, l’appuntamento è a BASE.