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La luce di Linea Light Group al Musée des Arts décoratifs di Parigi

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Il Musée des Arts décoratifs di Parigi si veste di nuova luce, grazie al progetto illuminotecnico di Linea Light Group curato dal lighting designer Emmanuel Clair dello studio Light Cibles e rivolto all’illuminazione delle ali Medioevale e Rinascimentale del museo. 

Si riscopre così l’importantissima alleanza tra luce e arte proprio all’interno del sesto museo più visitato di Francia, collocato all’interno del Palazzo del Louvre e fondato nel XIX secolo per offrire un panorama completo delle arti decorative, dal Medioevo al Duemila, spaziando dai giocattoli ai gioielli, dalle ceramiche ai mobili.

Nel caso dei reparti dedicati a Medioevo e Rinascimento l’intervento di riqualificazione illuminotecnica doveva rispondere a precise richieste della committenza, con il principale obiettivo di riscoprire ed esaltare il colore originale delle opere esposte, adottando le moderne tecnologie illuminanti in piena sintonia con lo spazio museale. 

Soluzioni che fossero al contempo in grado di coinvolgere l’intera esperienza visiva dello spettatore ma rivolgessero comunque una particolare attenzione alla specificità di ogni singola opera e alle caratteristiche dell’ambiente, illuminando oggetti di intento decorativo, di varia natura e diverse dimensioni e finiture, all’interno di un unico ambiente che necessita esso stesso di luce. 

La necessità di adattarsi ad impianti preesistenti ha poi richiesto la progettazione di soluzioni personalizzate senza apportare sostituzioni, grazie ad apparecchiature ottimizzate per adeguarsi alle esigenze di natura pratica. 

Ecco allora entrare in scena i nuovi diodi Ultra HD inseriti nel prodotto Iris_T, soluzione di punta nel progetto: sviluppati in collaborazione con CREE, sono in grado di recuperare tutte le gamme cromatiche con una fedeltà di riproduzione dei colori praticamente pari a quella garantita dalla fonte luminosa naturale per eccellenza, il Sole. 

Nelle varie stanze è stato installato Iris_T con ottica regolabile che, insieme a Vektor dotato di sagomatore, crea una luce soffusa e teatrale concentrando il fascio di luce solo dove necessario, sfumando man mano verso i bordi e le cornici delle opere: in questo modo i quadri sembrano risplendere emergendo dalle pareti in ombra. 

Le grandi vetrine che ospitano ceramiche, oggetti in vetro e statuette sono state illuminate con Reika: il profilo lineare con ottica asimmetrica illumina i manufatti posti sui ripiani senza abbagliare l’osservatore, opportunamente dimmerato per garantire una luce adeguata in base alla dimensione della vetrina. 

Xenia è stata applicata in una speciale sezione dedicata ad alcune vetrate decorative posizionate di fronte alle finestre della stanza: al tramonto la luce di Xenia prende il posto di quella solare illuminando le vetrate colorate durante le ore serali.

Infine, i vecchi dispositivi alogeni sono stati rimpiazzati dalle tecnologie LED, le quali hanno contribuito a ridurre il consumo energetico eccessivo, conciliando così la salvaguardia del patrimonio artistico con quella del patrimonio ambientale.