HomeDesignMarson e Friebel: ecco i nostri Pieces of Venice

Marson e Friebel: ecco i nostri Pieces of Venice

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Può il design dare forma ai sentimenti e renderli oggetti da costruire, toccare, collezionare? La risposta è un sonoro sì se a parlare sono Luciano Marson e Karin Friebel, che hanno trasformato il loro amore per Venezia in Pieces of Venice, il progetto di impresa circolare a filiera corta che negli anni ha dato origine a una famiglia di prodotti unici, nati da materiali recuperati dalla laguna veneziana e plasmati da designer capaci di infondere in ciascun oggetto un soffio di vita. Un’iniziativa ambiziosa che non dimentica la fragilità, non solo quella di una città splendida e antica come Venezia: i prodotti sono infatti realizzati con l’aiuto della Cooperativa Sociale Futura e parte dei profitti generati viene donato alla città per contribuire alla salvaguardia del suo decoro. Abbiamo chiesto a Marson e Friebel di raccontarci la storia di Pieces of Venice e abbiamo scoperto come il design può cambiare la realtà, per davvero.

Luciano Marson e Karin Friebel

In che cosa consiste il progetto Pieces of Venice? Come è nata l’idea?

LUCIANO MARSON: Pieces of Venice nacque nell’estate 2016 quando mi fu chiesta una consulenza da parte di tre imprenditori che volevano fondare un’azienda di mobili costruiti in rovere di bricola, cosa che rifiutai.

L’episodio mise però in moto il mio spirito creativo e iniziai a ragionare su come recuperare sì il legno di bricola, ma non solo quello. Presi quindi in considerazione ogni prodotto di scarto proveniente da Venezia e dalla sua Laguna anche per tutelarmi da una eventuale carenza di materia prima, che fra l’altro si sta verificando in questo periodo. Caposaldo del progetto è stato poi considerare da subito che il vero valore non risiedeva nel legno di bricola ma piuttosto in Venezia, conosciuta e amata a livello mondiale.

Calzascarpe Castello

Pieces of Venice è una Benefit Company. Che cosa significa concretamente?

KARIN FRIEBEL: Quando mio marito ha iniziato a pensare al progetto eravamo all’inizio del nostro rapporto e, nel rendermi partecipe, sottolineava spesso che non era interessato a fondare una semplice srl ma voleva pensare anche al prossimo, dedicare la sua creatività e le sue energie sì all’amore per Venezia, ma anche alle persone meno fortunate.

Pieces of Venice nasce quindi da subito come Benefit Company e si pone gli obiettivi sociali del riuso, del turismo consapevole (per esempio, scegliendo per i nomi dei prodotti alcuni indirizzi veneziani poco noti ma di grande qualità) e dell’impiego di persone disagiate nelle lavorazioni. Da questo punto di vista abbiamo addirittura superato le premesse, in quanto al nostro partner Cooperativa Sociale Futura abbiamo affidato anche la gestione del magazzino e della logistica di Pieces of Venice. Da novembre 2019 abbiamo anche stretto un accordo con la Onlus di Venezia Masegni e Nizioleti e doniamo loro 3 euro per ogni prodotto venduto con un valore superiore ai 30 euro.  Con queste donazioni contribuiamo al mantenimento del decoro della città dove la mano pubblica non arriva. Ogni anno alleghiamo inoltre al bilancio societario una relazione che riassume quanto fatto a fini sociali nell’esercizio precedente e dichiariamo gli obiettivi per l’anno successivo. Le relazioni vengono pubblicate nel nostro sito.

Oggetti da Compagni – Suoni e Visioni

Numerosi designer hanno contribuito al progetto. C’è qualche collaborazione che ha avuto per voi un valore particolare e che volete citare?

LM: Tutti i designer sono accomunati dal condividere i valori fondanti di Pieces of Venice e noi li consideriamo la nostra Famiglia, tant’è che abbiamo il gruppo Whatsapp intitolato “La Famiglia di PoV” con il quale ci teniamo costantemente in contatto. Sono tutti amici, colleghi o nostri conoscenti, con il quali non avevamo mai collaborato professionalmente. Non intendo fare torto a nessuno e vorrei poterli elencare tutti ma per ragioni di spazio citerò in ordine cronologico i primi tre rapporti nati.

Giulio Iacchetti è stato il primo e ha colto con la maestria che lo contraddistingue la mission aziendale creando due prodotti dedicati alla persona, bastone da passeggio e calzascarpe, caratterizzati da un sapiente innesto di due legni contrapposti per colore chiaro/scuro e presentati in anteprima già durante il Fuorisalone di aprile 2017.

Subito dopo è arrivata la proposta di Mariapia Bellis, la nostra amica che, vedendole brillare gli occhi ogni volta che Karin le raccontava del progetto d’impresa, ed avendo vissuto vent’anni a Venezia, si è autocandidata presentandoci Suoni e Visioni, sette Oggetti da Compagnia a rappresentare i 6 Sestieri di Venezia e la Giudecca, una sintesi della città da portarsi in tasca o in borsa, per meditare, ricordare e perché no, collezionarli tutti.

Nel frattempo, i viaggi a Venezia sono diventati più frequenti e così gli incontri con Marco Zito, che ha voluto raccontarla attraverso le sue imbarcazioni: oggi Taxi e soprattutto Vaporetto sono i nostri prodotti best seller e “navigano” nelle case dei nostri numerosi, affezionati clienti.

Vaporetto

Qual è il vostro rapporto con Venezia? Che futuro vedete per questa città?

KF: Difficile rispondere a questa domanda senza commuovermi. Venezia per me è una medicina: qui mi recavo quando avevo bisogno di ritrovare la pace e l’equilibrio interiore. È la città del primo appuntamento e del primo bacio con Luciano, che qui è diventato mio marito nel municipio vicino a Rialto. È una città pregna di storia, arte, cultura, misteri e leggende. Qui è nato il primo specchio, il primo brevetto, la punteggiatura, e tanto altro… così come ci insegna Alberto Toso Fei con le sue straordinarie ricerche! Non finisce mai di stupirci e non credo che le nostre vite basteranno per apprendere i suoi aneddoti, i suoi record. Il futuro che noi immaginiamo, proprio perché la amiamo, sarà contraddistinto da un turismo più colto, consapevole di recarsi in una città fragile da rispettare e preservare, e dalla quale rientrare portando con sé almeno un “Piece of Venice”. Non nascondiamo infatti la nostra ambizione a diventare il souvenir di qualità di Venezia.

Cappello Gondoliere

Nel 2020 Pieces of Venice è stata premiata con il Compasso d’Oro. Che cosa ha rappresentato per voi questo riconoscimento?

LM: Innanzitutto devo pubblicamente ringraziare mia moglie, che ha avuto il merito di ambire a questo importante riconoscimento: è stata lei ad informarsi, presentare la domanda, corredarla al meglio, volere il video con il quale ci siamo raccontati alla giuria. Quel video rimane su YouTube a sintetizzare i valori di Pieces of Venice. Per noi è stato coronare un sogno e veder “certificato” il mestiere che credo di conoscere meglio: fare impresa. Rappresenta anche un passaporto per una maggiore notorietà e se oggi siamo presenti a Miami o a Santiago del Cile, intervistati frequentemente, chiamati a conferenze e mostre, utilizzati per merchandising di grandi aziende, lo dobbiamo anche al XXVI Compasso d’Oro.

 

Pieces of Venice sarà presente alla XIII edizione della Florence Biennale – International Exhibition of Contemporary Art and Design, che si terrà dal 23 al 31 ottobre 2021 presso la Fortezza da Basso a Firenze.