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Reclaimed Oil Palm, così il design ricicla gli scarti dell’olio di palma

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Si chiama Reclaimed Oil Palm l’innovativa collezione creata dalla designer bosniaca Nataša Perković attraverso il riciclo di rifiuti fibrosi delle fabbriche di olio di palma, con l’obiettivo finale di rendere sostenibile un comparto produttivo normalmente fonte di significativo inquinamento ambientale.

© Tomomi Takano

La linea è composta da una sedia impilabile stampata in 3D, tre piatti e una lampada a sospensione ed è stata sviluppata da Perković e il suo team del Kyoto Design Lab per utilizzare una quantità minima di materiale, pur mantenendo la stabilità strutturale.

La designer ha spiegato che “le proprietà fisico-chimiche della fibra di scarto sono state studiate insieme agli sviluppi della scienza dei materiali a base biologica per consentire a questo materiale di scarto di ottenere un’estetica di alto livello e un valore funzionale.”

© Tomomi Takano

Così si è optato per un design arrotondato in modo da rendere la sedia sia “accogliente” che “neutra”, in grado di adattarsi e completare un’ampia varietà di interni con stili diversi; le fibre visibili della palma da olio sono incorporate nel materiale e lavorano per rinforzare il PLA, dandogli allo stesso tempo un aspetto e una superficie più naturale rispetto alla plastica ordinaria.

La sedia è inoltre dotata di un elemento sfoderabile simile a un cuscino, realizzato con una miscela di fibra di palma da olio e un elastomero termoplastico (TPE), altrimenti noto come gomma termoplastica; entrambi sono biodegradabili in compostaggio comune e possono essere riciclati insieme ad altri PLA.

© Tomomi Takano

Sono poi stati utilizzati metodi di produzione a bassa tecnologia per dimostrare come il materiale di scarto potesse essere utilizzato per creare oggetti domestici come ciotole, piatti e lampade: Perković e il suo team hanno infatti sperimentato le tradizionali tecniche di fabbricazione della carta e di stampaggio a compressione, prima ammollo, bollitura, battitura e poi triturazione fine della fibra di palma da olio.

La fibra è stata poi mescolata con la pasta di riso giapponese per formare una miscela “liquida”, e filtrata attraverso un setaccio concavo prima di essere formata in fogli utilizzando schermi a maglia piatta o modellata in forme tridimensionali, e lasciata asciugare all’aria o al forno.

© Tomomi Takano

Infine, gli oggetti del progetto Reclaimed Oil Palm sono stati completati con rivestimenti superficiali di provenienza rinnovabile come la cera di palma carnauba, sottolineando ancora una volta la possibilità concreta di realizzare una sinergia tra product design e sostenibilità.