Fondato a Melbourne nel 2004 dagli architetti Mauro Baracco e Louise Wright, coppia nel lavoro e nella vita, lo studio di architettura Baracco+Wright Architects possiede lo spirito sperimentale e multidisciplinare tipico dei migliori atelier creativi contemporanei.
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Da questa impostazione di base si generano quei valori di trasversalità e versatilità che nutrono ogni progetto dello studio, da sempre impegnato su diversi fronti: dai progetti legati alla dimensione urbana e territoriale agli edifici residenziali, dal furniture design agli allestimenti per mostre, passando per la pubblicazione di libri e la partecipazione a conferenze in tutto il mondo.
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In una gamma così variegata di attività, che spaziano in modo fluido dalla teoria accademica alla pratica del costruire, è comunque possibile individuare alcuni valori caratterizzanti: innanzitutto, l’attenzione alla connessione con l’ambiente fisico che accoglie ogni progetto, inquadrato in una visione di globalità e coerenza delle parti con il tutto.
C’è poi la riconoscibilità dello stile, contraddistinto da geometrie semplici e materiali essenziali, posti al servizio delle condizioni spaziali, tornando a sottolineare ancora una volta l’importanza della relazione con il paesaggio.
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Queste qualità emergono concretamente nei progetti firmati da Baracco e Wright, uno su tutti la Garden House, una casa “trasparente” che sorge nel mezzo di una radura nei pressi della baia di Westernport, in Australia: il progetto è concepito per essere parte integrante della rigenerazione dell’ecosistema locale e le piante crescono all’interno dell’edificio senza rimanere confinate in esso ma piuttosto favorendone l’apertura verso il paesaggio, in un rapporto di perfetta simbiosi.
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Non solo. Tra le manifestazioni più autentiche della visione progettuale del duo di architetti italo-australiano c’è senza dubbio Repair, il progetto realizzato nel 2018 per il padiglione australiano alla 16esima Biennale di Architettura di Venezia e configuratosi come una sorprendente installazione vivente, improntata alla multisensorialità, grazie anche alla presenza di oltre 10 000 piante autoctone chiamate letteralmente ad “abitare” lo spazio.
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Con il loro lavoro Mauro Baracco e Louise Wright dimostrano insomma di avere l’audacia di chi conosce profondamente le radici del proprio mestiere e a partire da queste è capace di proiettarsi in avanti, percorrendo strade di ricerca ancora inesplorate.
Per conoscerli meglio e scoprire le infinite ramificazioni della loro visione progettuale lunedì 30 maggio alle ore 18.00 Mauro Baracco ci accompagnerà all’interno dello studio Baracco+Wright in occasione di Un (architetto) italiano a… Melbourne, il nuovo esclusivo virtual tour condotto dalla giornalista Laura Ragazzola e parte della rassegna Un (architetto) italiano a… realizzata da Matrix4Design in collaborazione con Superstudio.
L’evento è patrocinato dall’Ordine degli Architetti di Varese, che riconoscerà 1 CFP agli architetti partecipanti. La partecipazione è gratuita e ci si può registrare a questo link. Non mancate!