A scrivere uno dei capitoli più importanti dell’architettura catalana moderna e contemporanea è stata un’italiana. Si può rimanere sorpresi, ma non se si conosce la storia di Benedetta Tagliabue. Nata a Milano nel 1963, dopo gli studi a Venezia e un’esperienza a New York, Tagliabue incontra l’architetto catalano Enric Miralles e con lui stabilisce un sodalizio personale e professionale che culmina nel 1994 con la fondazione a Barcellona dello studio EMBT, presto riconosciuto a livello internazionale.
Dopo la morte prematura di Miralles nel 2000, Tagliabue porta avanti l’attività dello studio che da subito si distingue per l’attenzione al contesto e al genius loci come tratto caratterizzante di ogni progetto di architettura e design d’interni, dagli interventi a scopo residenziale, industriale e commerciale fino al restauro e alla costruzione di edifici pubblici e al design del paesaggio.
Lo studio della storia e della cultura di un luogo non pregiudica tuttavia la spontanea tensione verso la sperimentazione di soluzioni innovative, in un costante processo di esplorazione dei materiali e delle tecniche che possono allargare l’orizzonte di un progetto, sia esso pubblico, come il lavoro svolto per il Parlamento scozzese a Edimburgo, sia esso privato, come dimostra la grande ed eclettica casa che Benedetta Tagliabue abita nel cuore del Barrio Gotico di Barcellona.
Dirigendo i lavori dalle tre sedi di Barcellona, Shanghai e Parigi, lo studio Benedetta Tagliabue – EMBT Architects si è del resto affermato come firma prestigiosa della progettazione internazionale anche grazie alla creazione di un ambiente multiculturale dove i giovani architetti vengono invitati da subito a fornire idee fresche e innovative collaborando con le figure più senior.
Questo melting pot di esperienze e suggestioni si riflette nella varia natura dei progetti portati a termine dallo studio, tra i più recenti dei quali si segnalano il Kálida Sant Pau Centre di Barcellona, che ridefinisce il concetto di spazio di cura; la Stazione Centrale della Metropolitana di Napoli, pensata per mitigare il calore del sole in un’area particolarmente esposta attraverso l’introduzione di aree verdi e lo studio delle ombreggiature; il Flagship Store di Ceramiche Ragno completato a Milano nel 2022, vero e proprio manifesto della versatilità intrinseca nel materiale ceramico e allo stesso tempo ispirato alla tradizione decorativa che affonda le sue radici nella cultura mediterranea e mediorientale.
Progetti estremamente diversi l’uno dall’altro ma accomunati dagli stessi valori etici e progettuali: sono quelli che ci verranno raccontati durante Un (architetto) italiano a… Barcellona, la nuova puntata di Un (architetto) italiano a… che vedrà la giornalista Laura Ragazzola dialogare con Marzia Faranda e Valentina Nicol Noris, architette dello studio Benedetta Tagliabue – EMBT Architects. Il Virtual Tour, sponsorizzato da Damast e USM e realizzato in collaborazione con Superstudio, andrà in onda martedì 12 dicembre alle ore 18.00 ed è possibile registrarsi per seguirlo gratuitamente a questo link. L’Ordine degli Architetti di Varese riconoscerà 1 CFU agli architetti partecipanti.
Ci sarà anche una sorpresa… Non mancate!
