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Architettura post-sisma: il nuovo Centro Parrocchiale di Reggiolo

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Si è aggiudicato il premio In/Arch 2023 come migliore opera di architettura in Emilia Romagna “per la capacità di configurare su scala urbana il nuovo complesso e i suoi spazi aperti, in relazione alla struttura preesistente, con scelte appropriate sia nella dimensione volumetrica sia nell’impianto a corte che integrano e completano il tessuto esistente”: è il nuovo Centro Parrocchiale di Reggiolo, progettato da MAB Arquitectura con l’obiettivo di riqualificare un’area degradata a causa del terremoto attraverso un approccio al costruito integrato e focalizzato sulla funzione sociale e culturale del luogo.

Il progetto del Centro è infatti incentrato su un’idea di comunità che ritrova i propri valori fondanti negli spazi aperti e d’incontro, intorno a un edificio dalla forte identità e capace di ricucire i tessuti connettivi tra la Chiesa, le aule, l’oratorio e i vari spazi che gli appartengono.

Attraverso un masterplan che ha previsto una demolizione parziale delle strutture esistenti e la ricostruzione di un nuovo edificio mixed-use – un volume leggero e vetrato, molto compatto, sviluppato su due piani nel rispetto delle altezze del contesto – gli architetti hanno ricavato una serie di cortili destinati a creare nuove relazioni spaziali tra la chiesa di S. Rocco e il Centro Parrocchiale, e a favorire le connessioni tra la parte pubblica a ovest, e la parte privata a est, dove è stata collocata la casa canonica.

In continuità, seppur autonome e contraddistinte ognuna da un proprio vano scala, le due zone occupano le due ali opposte della pianta: gli spazi parrocchiali si sviluppano al piano terra dove si trovano anche il grande ingresso, il salone parrocchiale e il bar, mentre al primo piano ci sono vari spazi polifunzionali, tra cui dieci aule didattiche per la catechesi; la casa canonica invece si sviluppa interamente al primo piano, al di sopra della zona uffici, e ospita cinque alloggi privati.

Essenziale nella sua purezza formale, il complesso di Reggiolo rievoca caratteri tipici della tradizione religiosa: dalla pianta quadrata ai cortili esterni che si susseguono in successione ad evocare i chiostri, letti da MAB Arquitectura come elementi di forte valore simbolico nell’iconografia cattolica e come luoghi rassicuranti di ritrovo della comunità.

Lo spazio del Centro parrocchiale è infatti organizzato intorno a un primo cortile, più intimo e raccolto, definito dal nuovo oratorio e dalla Chiesa di S. Rocco, valorizzata dagli architetti mettendo a nudo la facciata laterale pur mantenendo, attraverso la sagrestia, un collegamento con il nuovo innesto; e un secondo cortile-chiostro, definito dall’edificio dell’oratorio, su cui si affacciano tutte le funzioni del piano terra: uno spazio ideale per eventi o feste all’aperto, in linea con le richieste emerse dalla progettazione partecipata.

Il nuovo complesso edilizio è stato progettato per la certificazione di Classe A e si costruisce intorno a tre materiali: il corten, il vetro e l’intonaco bianco. Il registro cromatico e materico è leggibile all’interno e all’esterno ed è richiamato dagli elementi verdi presenti nello spazio raccolto dei chiostri. Le ampie vetrate massimizzano l’ingresso della luce nelle varie stanze, dando corpo e valorizzando una trasparenza visiva che permette di leggere la sequenza delle corti fino ai campi sportivi. La copertura inclinata a compluvium è realizzata interamente con struttura in legno, visibile in tutti gli spazi del primo piano.

Gli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile di MAB Arquitectura concludono: “Spesso l’architettura diventa scenografia e si fa portatrice di un racconto capace di testimoniare la sua funzione: con il nostro progetto abbiamo proprio cercato di restituire a questo luogo la sua funzione sociale, creando nuove connessioni spaziali e relazionali atte a far ritrovare un senso alla comunità di Reggiolo, e un’opportunità da cui ripartire per riscrivere il futuro”.