Bovisa Goccia, da relitto industriale a Campus: il progetto di Renzo Piano

-

Trasformare un’area industriale abbandonata e bisognosa di bonifiche in un grande Parco scientifico/Polo dell’Innovazione dedicato agli studenti e alla cittadinanza: ecco di cosa parliamo quando parliamo di rigenerazione urbana. Accadrà a Milano e si tratta del Masterplan Bovisa-Goccia, messo a punto dallo studio di Renzo Piano (RPBW) e reso possibile dalla donazione della Fondazione ION al Politecnico di Milano.

Il progetto coinvolgerà una superficie territoriale complessiva di 32 ettari, parte di proprietà del Comune (23,4 ettari) e parte del Politecnico di Milano (9,1 ettari), che potrà così ampliare il proprio campus e offrire ulteriori servizi non solo agli studenti ma anche alle imprese e ai cittadini.

© RPBW

Il valore per la città è indubbio: finalmente sarà possibile recuperare completamente l’area dei gasometri e ricucire la “Goccia” – nome che deriva dalla caratteristica forma dell’area, racchiusa tra i tracciati ferroviari – con il resto della città, lavorando su nuove forme di mobilità sostenibile, ben rappresentate dal grande asse ciclo pedonale a sud, tra i gasometri e il campus Lambruschini, che unirà le due stazioni Bovisa e Villapizzone, rinnovate ed interconnesse all’intero Campus.

Saranno realizzati 20 nuovi edifici di 4 piani e 16 metri di altezza, per un totale di circa 105.000 m2, a cui si aggiungeranno le scuole civiche, connessi da viali alberati pedonali dalla vocazione polifunzionale. La permeabilità e l’accessibilità rispetto all’ambiente urbano saranno largamente incentivate dalla strutturazione stessa del parco.

© RPBW

Accanto alle aule e ai laboratori del Politecnico troveranno spazio le residenze per gli studenti e un’area dedicata alle startup, per favorire la connessione tra università e aziende: in particolare, 35.000 m2 saranno destinati a innovazione deep tech, digitale e sostenibilità. Il tutto all’insegna di un Campus accessibile, aperto alla città e allo scambio di idee e di funzioni.

Gli edifici, che occuperanno la stessa superficie già occupata dalle fabbriche (e saranno quindi “fabbriche di conoscenza”) sorgeranno su una fascia di terreno individuata tra i gasometri e la grande centrale termica preservata come esempio di archeologia industriale, oltre la quale sarà valorizzato il bosco di 24 ettari, aperto ai cittadini.

La sostenibilità resta un caposaldo: gli obiettivi sono l’indipendenza energetica (Zero Energy) e l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica (Zero Carbon). Questo legame con la natura è enfatizzato da un tessuto connettivo composto da grandi alberi e dalla totale trasparenza del ground floor del Campus, per favorire l’immersione nel paesaggio. A tal proposito, tutti gli edifici del Campus saranno realizzati con strutture prevalentemente in legno e proprio gli alberi che saranno piantati nel Campus restituiranno entro trent’anni la massa lignea usata per la costruzione degli edifici.

© RPBW

In totale, il progetto di Renzo Piano per il Politecnico di Milano prevede la costruzione di tre edifici per aule, cinque per startup, una sala ipogea per conferenze, due residenze universitarie da circa 500 posti alloggio e la riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus.

L’inizio dei lavori è previsto per la fine del 2023 con l’obiettivo del completamento nel corso del 2026.

Articoli correlati
Potrebbero interessarti