Casa Fefe nasce dalla ristrutturazione di un appartamento di circa 250 metri quadri situato in una zona residenziale di Roma Nord e destinato a una giovane coppia.
Nel progetto, curato dall’architetta Michela Ekstrom di Ö Michela Ekström Architettura, in collaborazione con l’architetta Sara Ceccoli, due volumi scultorei vanno a riconfigurare lo spazio.
Il primo, di colore nero, composto da vani contenitori bifacciali, camino, mobile tv, porte scorrevoli e a bilico integrate, genera nuovi scenari e definisce differenti ambiti funzionali che però mantengono una forte relazione fisica e visiva. Lo spazio quindi è qui fluido, flessibile, aperto alla vista privilegiata sulla natura circostante.
Il secondo volume, un dispositivo lungo 11 metri e profondo 0,90 m realizzato interamente in rovere naturale e bruciato, diviene invece elemento contenitore, di separazione, di accesso alle camere da letto. La sua fisicità si manifesta nell’ingresso e nella zona giorno e definisce l’assialità delle percorrenze.
Il terzo elemento utilizzato in maniera trasversale è poi lo specchio. Inserito in maniera puntuale nella zona giorno e nei punti di raccordo tra il volume di rovere e le tramezzature va a modificare la percezione di quella che è la suddivisione spaziale e la dimensione dei singoli elementi.
I materiali naturali si rincorrono, si riflettono, dialogano con la loro fisicità all’interno di un grande spazio pieno di luce, che è l’essenza di Casa Fefe.