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Cinque modi di fare sostenibilità. Il progetto di Atelier(s) Alfonso Femia per il quartiere La Défense di Parigi

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Con il suo Piano che fa riferimento agli obiettivi della COP21 e al Piano Clima Energia, in vigore dal 2024, Parigi è una delle prime città al mondo che ha elaborato un piano urbanistico bioclimatico con l’obiettivo di rendere la città carbon neutral entro il 2050.

Tra le indicazioni, il Piano raccomanda di limitare l’uso del cemento armato, preferendo quello del legno, della pietra e di altri materiali a basse emissioni e di potenziare il verde urbano, creando parchi, ma anche attraverso il rinverdimento di tetti, facciate e cortili.

In linea con il Piano strategico di Parigi, il bando di concorso Empreintes, lanciato da Paris La Défense per il sito di Ségoffin, aveva come obiettivo la realizzazione di un complesso urbano con destinazione d’uso mista, a basse emissioni di carbonio. A vincere è stato Synapses, il progetto firmato da Atelier(s) Alfonso Femia, Pitch Immo e GA Smart Building, che applica un modello innovativo, declinando i diversi aspetti della sostenibilità in connessioni funzionali organiche all’oggetto architettonico e al suo contesto.

Il complesso si collocherà nell’area de La Défense, centro finanziario, denso di torri, nella parte occidentale di Parigi, insediandosi nel quartiere Coupole Regnault, nel comune di Courbevoie.

É proprio la sua posizione ad aver rappresentato una sfida: il progetto mette insieme una logica di comunità con le dinamiche produttive e complesse della metropoli in una dimensione intima e lenta che i cittadini sono desiderosi di riconquistare. L’attribuzione del nome – Synapses (che identifica le connessioni funzionali tra parti diverse) – nasce proprio dall’esigenza di interpretare, secondo un modello efficiente, i desideri e le esigenze dei residenti.

Il progetto verrà sviluppato off site, con moduli 3D, realizzati industrialmente e assemblati in cantiere.

© Atelier Alfonso Femia
© Atelier(s) Alfonso Femia

IL PROGETTO

La Réglementation environnementale 2020 (RE 2020) stabilisce che, a partire dal 2022, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere realizzati per almeno il 50 per cento in legno o altri materiali naturali. Obiettivo del progetto messo a punto da Atelier(s) Alfonso Femia è alzare la soglia a RE2028, attraverso una strategia ambientale e low carbon elaborata da Elioth (gruppo Egis), società di alto profilo nel settore della progettazione bioclimatica.

Le due torri, l’una di 45, l’altra di 40 metri, ospiteranno un programma di co-living promosso dal gruppo Colonies. Le torri poggiano su un basamento composto da due piani fuori terra che ospita spazi comuni e locali per il ricovero biciclette; spazi polifunzionali aperti agli abitanti delle torri e al quartiere; verso la nuova piazza Sègoffin, (quella di maggiore dimensione), si affacciano un ristorante e una palestra. Sulla piazzetta Serpentine, al lato opposto, si trova una caffetteria che svolge anche il ruolo di conciergerie di quartiere.

Spazi multifunzione, un supermercato di quartiere e l’accesso agli spazi comuni delle residenze co-living prospettano sul giardino tra il nuovo complesso e un volume residenziale esistente e sul riqualificato boulevard Patrick-Devedjian (boulevard circulaire) de la Défense.

Il disegno complessivo compone un innesto di paesaggio artificiale che si lega armonicamente con il contesto, adeguandosi alla trasformazione in corso, mentre i nuovi volumi definiscono un insieme di spazi di relazione che bilancia le esigenze attuali con quelle future su scala sociale e ambientale.

© Atelier(s) Alfonso Femia

LE CINQUE SOSTENIBILITÀ DI SYNAPSES

Se il bando è particolarmente focalizzato sul tema energetico, coerente con l’obiettivo carbon neutral, Atelier(s) Alfonso Femia ha interpretato la sfida in chiave di sostenibilità energetica, ambientale, urbana, sociale e relazionale. Ecco come.

Sostenibilità relazionale

L’intersezione dei flussi che attraversano il sito rappresenta un’opportunità per creare luoghi d’incontro e di sosta dove possa nascere una dimensione intergenerazionale e interculturale di quartiere.

Sostenibilità energetica

Sotto l’aspetto tecnologico e dei materiali, il progetto si realizza con un sistema prefabbricato di moduli tridimensionali multimaterici (legno, alluminio, ceramica, pietra) a basso impatto di carbonio, realizzati in fabbrica e assemblati in sito. Il modulo genera complessivamente 289 kgCO2eq/m2 sulla base degli apporti specifici di tutte le sue componenti.

Sostenibilità sociale

Il progetto si prende cura delle esigenze quotidiane sul piano privato/domestico, del lavoro e degli spostamenti, provando a costruire spazi per stili di vita naturali e liberi dalla frenesia. Realizza una condizione che agevola incontro e aggregazione a partire dagli spazi pubblici creati attorno al basamento che «colonizzano», di piano in piano, i livelli intermedi fino alle coperture, attraverso una sequenza di aree più intime e private, i terrazzi e i balconi, fino a un inaspettato ambiente collettivo in quota, sulla copertura degli edifici.

Sostenibilità ambientale

La stratificazione verticale è integrata da una piantumazione, vero e proprio progetto ecologico sinergico a quello edilizio. Le piante sono distribuite nei luoghi e lungo i percorsi che tracciano il quartiere. La natura è parte integrante dell’architettura, definendone il volume e gli spazi. Quello di Synapses è un approccio biofilico globale: mitiga le isole di calore, insediando nuova vegetazione sull’involucro e in copertura (600 m2 previsti di verde pensile) oltre che negli spazi di contorno all’edificio; recupera infine le acque meteoriche sulla copertura e nell’area limitrofa del basamento e le acque grigie (del co-living, trattate e rimesse in circolo all’interno del volume di progetto).

Sostenibilità urbana

In questa differente lettura dell’architettura, la sostenibilità non è più interpretata come strumento tecnologico per la gestione ambientale ma si amplia a una dimensione urbana.

© Atelier(s) Alfonso Femia