HomeArchitetturaCorte Ducati, il mattone rosso bolognese per nuove soluzioni abitative

Corte Ducati, il mattone rosso bolognese per nuove soluzioni abitative

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Alla periferia di Bologna, in una zona pedecollinare che figura come Ambito Agricolo di Rilievo Paesaggistico in virtù delle numerose preesistenze storiche e ambientali tipiche del territorio emiliano, l’architetto Perla Rebecchi ha realizzato il progetto Corte Ducati.

Si tratta di un intervento di riqualificazione di alcuni magazzini agricoli dismessi, per i quali si è voluto conservare i riferimenti tipologici locali, privilegiando forme e materiali riconducibili al mondo rurale.

La consistente volumetria riutilizzabile per il progetto, pari a 5.000 mc, è stata distribuita orizzontalmente sul lotto, con l’obiettivo di creare un “modulo abitativo” ripetuto e specchiato, volutamente di dimensioni contenute, per minimizzare l’impatto del costruito rispetto all’ambiente circostante.

L’idea è stata inoltre quella di riproporre la forma dei “fienili asimmetrici” con copertura a due falde, di cui quella maggiore aperta sul fronte principale, ricompattando però il volume con pergolati per il parcheggio delle auto.

La “pelle” che riveste il volume è realizzata con un materiale tipico della tradizione bolognese, il mattone rosso, reinterpretato però secondo codici contemporanei che rimandano a una trama variabile, la quale, da chiusa e compatta, diventa ruvida e sporgente, a volte rientrante come un ricamo, a volte traforata per lasciar intravedere la vita al suo interno.

Nello specifico, il rivestimento parietale è stato realizzato utilizzando mattoni in terracotta della Linea Vivo SanMarco – Terreal in tonalità di colore Rosso Massimo.

Del resto, i colori selezionati per l’intervento sono volutamente soltanto due, il rosso del mattone, primario, e il marrone testa di moro, per tutte le finiture a complemento, definendo così la naturale gerarchia dei pieni e dei vuoti.

Nella sua totalità, il complesso residenziale, di committenza privata, è composto da 10 unità abitative mono-famigliari, di circa 440 mc /150 mq cadauno. Il modulo viene riproposto in sequenza alternata, creando in prospetto un andamento sinuoso delle falde e aprendo, nel punto più basso delle stesse, a scorci visuali sul paesaggio circostante.

Ampi giardini privati, fronte e retro, sono stati inseriti a corredo delle abitazioni, con l’aggiunta di ulteriori spazi verdi comuni, arricchiti da 63 alberi messi a dimora e appartenenti a specie autoctone, come querce e frassini, pensati per riproporre il perimetro della corte agricola storica.

Il risultato è un progetto in cui tradizione e modernità d’incontrano, offrendo una nuova soluzione abitativa ad un contesto in parte già antropizzato, nel rispetto pieno dei suoi equilibri.