HomeArchitetturaRinasce a Milano il Cortile della Seta: la riqualificazione di Asti Architetti

Rinasce a Milano il Cortile della Seta: la riqualificazione di Asti Architetti

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La zona compresa tra via Moscova e via Solferino, situata nel cuore storico della città di Milano, ospita un palazzo dalla vicenda stratificata: prima caserma della Cavalleria Napoleonica, poi panificio militare del Governo austriaco, trasformato a metà Ottocento nel Cortile della Seta (polo commerciale dei setaioli) e infine divenuto sede della Banca Popolare Commercio e Industria.

Di recente lo studio Asti Architetti ha ristrutturato e riposizionato il complesso situato in via Moscova 33, riqualificandolo a retail e uffici e ridisegnando il fronte strada, la grande corte coperta e la nuova copertura vetrata.

L’intervento, che interessa una forma a corte, tipica degli edifici milanesi, con quattro livelli fuori terra ed uno seminterrato, si è sviluppato in un continuo passaggio tra mantenimento e nuova costruzione, nel rispetto dei requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building) che utilizza oltre il 50% di energia prodotta da fonti rinnovabili ed è certificato LEED Gold.

Sono state ampliate le finestre esistenti sui fronti strada: la geometria delle nuove vetrine, ereditata dalla ricostruzione postbellica, è volta a mantenere inalterate le caratteristiche originarie della facciata e si pone in continuità con il tessuto urbano adiacente.

In particolare, la trasformazione delle finestre con la modifica della serramentistica e l’introduzione di telai a scomparsa permettono di esaltare il senso di permeabilità visiva con la città e trasmettere al palazzo un’immagine di modernità.

Altro intervento importante è stato il posizionamento di una nuova copertura vetrata della corte centrale, costituita da una scansione di shed di diverse dimensioni; questa tipologia di copertura, oltre a consentire una notevole illuminazione diurna, vuole essere una citazione dell’originaria funzione industriale: l’imposta della copertura rimane infatti invariata rispetto alla copertura originaria, che risale al 1904, e tramite essa è stato migliorato il filtraggio della luce naturale e regolato il ricambio dell’aria, perché la struttura è dotata di meccanismi di apertura meccanizzata.

L’obiettivo era quello di mantenere la percezione dell’appartenenza ad un “unicum” architettonico elevandone però la qualità e le prestazioni energetiche anche grazie all’utilizzo di elementi architettonici moderni per il trattamento delle facciate prospicienti lo spazio interno centrale, che è stato ridefinito con un nuovo assetto “da piazza coperta” e multifunzionale.

Gli ultimi due piani, ridefiniti con un rivestimento continuo vetrato, si configurano infine come una vera e propria “lanterna” sulla città, staccandosi volutamente dal contesto storico sottostante, e si presentano come un luogo di lavoro privilegiato immerso nella luce, affacciato su Milano.