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La sedia protagonista: Matrix4Design incontra Arrmet

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Da 58 anni Arrmet si dedica a realizzare la qualità degli ambienti in cui viviamo la nostra quotidianità mettendo al centro l’elemento principe di uno spazio autenticamente confortevole: la sedia. Grazie ad un lavoro di ricerca progettuale in grado di unire il pregio dei materiali, il gusto estetico e la praticità funzionale, Armett propone oggi al mercato internazionale una serie di 29 collezioni prodotte con quell’attenzione verso il dettaglio che è un caposaldo del fare italiano. In occasione del Salone Del Mobile 2018 Daniele Venturato, amministratore delegato del brand, ci ha presentato le novità più recenti introducendoci alla filosofia aziendale che è all’origine del successo di Arrmet nel mondo.

 

 

Quali novità presenta Arrmet al Salone del Mobile 2018? 

“Al Salone quest’anno presentiamo due famiglie nuove: la collezione Macka, che consiste in una sedia disegnata dallo studio Note di Stoccolma. Il nome evoca un particolare gioco scandinavo di tirare i sassi sul lago facendoli spiattellare sull’acqua. Per questo il bracciolo richiama il sasso appiattito. La sedia è molto originale, comoda. Sono molto fiducioso per questo tipo di prodotto. Un altro modello che presentiamo è la Doc, una sedia più tradizionale che, come tutti i nostri prodotti, ha però le sue particolarità”.

 

Quali sono le caratteristiche che rendono unici i vostri prodotti?

“Renderli unici è un po’ difficile. Renderli originali, particolari e dare loro delle connotazioni, delle sfumature che li possano differenziare dagli altri prodotti è sicuramente il nostro obiettivo. Devono piacere e ricordare il marchio. La cura del dettaglio, il controllo delle fasi di produzione sono aspetti molto importanti. Noi vogliamo soddisfare il nostro cliente. Quando compra la nostra sedia la prende perché è una sedia affidabile, che lo soddisfa”.

 

I prodotti Arrmet arricchiscono gli interiors dei locali più esclusivi in tutto il mondo. Vuole raccontarci qualcuno di questi progetti?

“Ci sono due progetti in Italia che ci rendono particolarmente orgogliosi. Innanzitutto il bar Motta di Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, dove abbiamo il nostro modello Strike. Ultimissimo allestimento è poi al nuovo centro direzionale Lavazza di Torino, la Nuvola, un centro rivoluzionario da un punto di vista architettonico e concettuale. C’è anche un ristorante gourmet, e lì abbiamo inserito le nostre sedie Strike.

Del resto, noi facciamo sedie e pochi tavoli, quindi ci rivolgiamo a chi è in grado di far diventare la sedia l’attore principale del contesto. Il contract legato all’ospitalità e all’impresa è sicuramente il nostro focus”.

 

Obiettivi per il futuro?

“Il nostro obiettivo per il futuro è quello di continuare a fare bei prodotti. È uno dei nostri principali obiettivi: avere soddisfazione di quello che si fa. Creare oggetti che durino, restino e che, se messi in un contesto, diano un valore aggiunto, completando l’ambiente”.