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L’interior design incontra il Real Estate: la formula vincente di Contract District Group

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Integrare la filiera del Design System con l’industria del Real Estate puntando su customizzazione e tecnologia digitale: è questa l’intuizione che ha portato Lorenzo Pascucci, founder e CEO del Gruppo, a fondare Contract District Group e a svilupparne il potenziale nella direzione di una sempre maggiore presenza all’interno dei più importanti progetti residenziali di Milano e Roma in qualità di partner affidabile e innovativo. D’altro canto, il mondo del contract residenziale è in costante mutamento e occorre un significativo grado di flessibilità per rimanere sintonizzati sulle esigenze del mercato e rispondervi nelle modalità più adeguate, elaborando soluzioni nuove a supporto di aziende, committenti e clienti finali. Per capire come si sta evolvendo il settore e individuare le sfide che questa evoluzione comporta, abbiamo chiesto proprio a Lorenzo Pascucci di rispondere ad alcune domande e di fornirci il punto di vista di una delle realtà che da alcuni anni a questa parte stanno cambiando il paradigma dell’immobiliare.

Un ritratto di Lorenzo Pascucci, Founder e CEO di Contract District Group

Come nasce Contract District Group e che tipo di servizi offre?

Il nostro progetto nasce nel 2016 a Milano con una missione chiara: portare il mondo dell’interior design a contatto con processi, tecnologie, flussi ed esperienze più vicini ad altre tipologie di industria che si sono evolute di più e più velocemente come il fashion, il food, il retail. Per farlo abbiamo lavorato sul canale del Real Estate, cioè dell’immobiliare residenziale, cercando di integrare al massimo tutti gli aspetti della filiera e della catena del valore che stanno dietro al processo di vendita di un’abitazione. Il risultato coincide innanzitutto con una semplificazione, dal momento che gli arredi fissi, dalla cucina alle armadiature al bagno, vengono pre-progettati e quindi definiti in funzione di criteri come il numero di abitanti della casa e l’ottimizzazione dello spazio, anticipando tutta una serie di attività che solitamente avvengono in seguito e obbligano a dei compromessi. Questo genera un valore immediatamente percepibile dall’utente finale, che sceglie il proprio interior e si costruisce un’esperienza abitativa di pregio su misura, ma contribuisce anche a valorizzare i marchi di design coinvolti, tutti top brand che riescono così a trovare il proprio posizionamento sul piano del prodotto immobiliare. Attraverso questa opportunità di personalizzazione degli spazi, siamo in grado di trasmettere all’acquirente il valore di una residenza con circa 2/3 anni di anticipo rispetto a quando questa sarà effettivamente disponibile.

Contract District Group per Torre Antonini a Milano

Che genere di operazioni ha richiesto il raggiungimento di questi risultati?

Ovviamente, una struttura di questo tipo ha comportato investimenti importanti in termini di tecnologia e di software capaci di facilitare l’integrazione della filiera legata all’interior design: per esempio, ci siamo in dotati di un sistema ERP in grado di tracciare per anni il processo di avanzamento dei lavori di un progetto di interior design residenziale e abbiamo introdotto Home-J, un’applicazione che offre al cliente finale un’autentica esperienza digitale dell’avanzamento del progetto, consentendogli di interloquire digitalmente con l’interior designer, di firmare i contratti e visionare i disegni sempre in formato digitale dal proprio smartphone, senza dover più ricorrere a mail e telefonate e ricevendo così una risposta molto più celere. Inoltre, il prodotto fornito rimane nel nostro database anche ad anni di distanza, consentendoci di seguire ogni aspetto del processo di arredo sul lungo periodo e di intervenire rapidamente se necessario, fornendo risposte mirate al cliente. Questo rappresenta una garanzia ulteriore anche per le aziende che fanno parte del nostro network e che infatti sono aumentate nel corso del tempo, permettendoci di coprire fasce di mercato diversificate.

Home-J, l’app di Contract District Group

Di recente Contract District Group ha vissuto una fase di espansione. A che punto vi trovate?

Un passo importante per noi è stata senza dubbio l’apertura a Roma lo scorso anno. Nella Capitale disponiamo di una sede con personale dedicato a servizi di consulenza e advisory per il comparto interior design.

Comunque, più in generale, abbiamo scelto di portare tutta l’organizzazione in Cloud in modo da consentire ai nostri professionisti di lavorare trasversalmente per tutti i brand coinvolti e su tutte le attività che garantiamo per quanto riguarda l’interior design: dal customer relationship management gestito in maniera centralizzata fino alle fasi di progettazione, sviluppo e coordinamento di cantiere, dalle restituzioni esecutive fino all’assistenza postvendita, il tutto con comunicazioni gestite digitalmente e possibilità di videochiamata direttamente dalla nostra app.

Possiamo dire che ci siamo trasformati in un’organizzazione in grado di scalare il settore sia sul piano territoriale sia sul piano dei servizi di altissimo livello offerti alle aziende, alla committenza, all’impresa di costruzione e naturalmente al cliente finale.

Come collaborate invece con gli architetti?

Sul tipo di progetti che abbiamo seguito fino a questo momento, che sono di larga scala e non singole abitazioni private, in realtà difficilmente il progettista entra nel merito dello specifico appartamento del cliente. Tuttavia, attualmente ci stiamo strutturando per un accreditamento con servizi dedicati anche al mondo dei professionisti dell’interior. Sarà un prossimo lancio.

CAP Arreghini, Partner di Contract District Group

Quali sono oggi le “piazze” più forti in Italia in termini di investimenti e sviluppo del contract residenziale?

Se parliamo di assorbimento del prodotto immobiliare di nuova costruzione o frutto di riqualificazione il polo di riferimento per gli investimenti restano le grandi città. Per dare un’idea, Milano rappresenta da sola oltre il 50% del totale Italia, seguita da Roma e poi da città come Torino, Bologna e Firenze ma in misura minore.

E invece, a livello di tipologia, quali sono i format abitativi che si stanno affermando sul mercato e che tipo di caratteristiche hanno?

Per quanto riguarda la tipologia, il Build to Sell, cioè il prodotto residenziale in vendita, rimane l’asset class primaria. Tuttavia, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma, si stanno imponendo anche altri format, come per esempio il Build to Rent, cioè nuove costruzioni o riqualificazioni destinate all’affitto. Tra l’altro, anche in quest’ultimo settore è nata l’esigenza di fornire un servizio evoluto che contempli da subito l’arredamento d’interni e per questo noi come Contract District Group siamo coinvolti in diversi progetti, che supportiamo per esempio con servizi di noleggio mobili, un’opportunità che abbiamo lanciato da poco ma che sta già ottenendo un ottimo riscontro. Inoltre, altre tipologie abitative emergenti, che derivano dalla classe primaria e stanno diventando sempre più importanti, sono quelle che riguardano gli studentati e il Senior Housing. In quest’ultimo caso, vediamo già i primi progetti, che saranno messi a terra nei prossimi due anni.

Uniform, Partner di Contract District Group

Che tipo di servizi cercano oggi gli acquirenti di un’abitazione di pregio?

Per quanto riguarda le amenities più richieste in un progetto immobiliare in vendita o in affitto sicuramente una delle caratteristiche più richieste oggi è la presenza di spazi condominiali di accoglienza, conciergerie e Amazon Room che facilitino la movimentazione di pacchi e altre consegne, sempre più frequenti e voluminose. Una sorta di evoluzione delle vecchie portinerie. Inoltre, sono ricercati spazi condominiali che consentano di svolgere attività di coworking e home working, vere e proprie estensioni dello spazio di lavoro all’esterno dell’appartamento, la cui metratura si sta tendenzialmente riducendo. Nei complessi di maggior pregio possono poi essere disponibili anche ambienti piscina, palestra, relax e svago.

Falmec, Partner di Contract District Group

In che modo Contract District Group ha intenzione di posizionarsi rispetto alle tendenze di settore sul medio-lungo termine?

Oggi Contract District Group è una struttura di servizio per l’interior design che nasce con una missione specifica legata al Real Estate e quindi punta a servire progetti residenziali in una modalità B2B2C. In realtà, però, l’organizzazione che abbiamo assunto rappresenta ormai un’opportunità reale per tutte le aziende dell’interior design, che possono sfruttare servizi evoluti in termini di go-to-market delle collezioni che vengono proposte. I marchi possono affidarci l’intera filiera della gestione del prodotto adottando così un nuovo modello di approccio al mercato, molto più accurato e controllabile rispetto al retail tradizionale. Con il nostro supporto, fondato sull’impiego di un database ampio e completo e su una comunicazione diretta con il cliente, è possibile costruire delle strategie di marketing con logiche di scala industriale. Inoltre, grazie alla nostra conoscenza dei progetti d’interior, siamo in grado nel tempo di sollecitare il completamento o la sostituzione di alcuni prodotti, mantenendo attivo il canale di vendita. Si tratta di accorgimenti che consentono di ottimizzare i processi e di incrementarli, per affrontare un mercato dove il peso delle grandi holding industriali è sempre maggiore.

Ambite ad espandervi anche all’estero?

Al momento il nostro core business resta l’Italia. D’altro canto, con il nostro investimento sul Cloud, abbiamo costruito un modello capace di scalare anche a livello internazionale, cosa che senza dubbio rientra nei nostri prossimi obiettivi.