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SKS, il futuro è sinergia: Manuela Ricci racconta l’evoluzione di Signature Kitchen Suite

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Nel cuore di una Milano che sembra finalmente ritornata al suo antico fermento, tra via Manzoni e Piazza Cavour, il nuovo showroom di SKS – Signature Kitchen Suite si apre come una grande, luminosa vetrina sulla città, uno spazio che sorprende e affascina per le sue ambientazioni, dove la cultura del cibo interpretata dalla filosofia True To Food trova la sua massima espressione nell’integrazione con l’alta tecnologia LG applicata agli elettrodomestici del brand. Proprio qui, tra le cucine di alta gamma immerse negli scenari suggestivi creati dallo studio Calvi Brambilla in omaggio allo stile meneghino, abbiamo incontrato Manuela Ricci, Marketing Manager di SKS, per tirare le somme di un anno di presenza fisica del marchio nella capitale del design e di un percorso di crescita già notevolissimo e al tempo stesso appena iniziato.

Manuela Ricci – Marketing Manager Signature Kitchen Suite

Come nasce il progetto Signature Kitchen Suite?

Signature Kitchen Suite nasce dalla volontà di proporre una gamma di elettrodomestici luxury portandosi dietro l’essenza del mondo LG, un legame che è ben rappresentato dallo showroom di Milano, dove all’esposizione di SKS si affianca quella di prodotti LG, che qui rappresentano il cuore tecnologico della casa.

Uno showroom fuori d’ordinario, che si presenta come spazio privilegiato d’interlocuzione con i progettisti e diventa punto di partenza per sviluppare importanti sinergie con molti altri prestigiosi marchi.

Esatto. Non vogliamo essere semplicemente un’azienda di elettrodomestici, perché il nostro obiettivo finale è diventare il partner tecnologico luxury di tutta la casa. Per fare questo dobbiamo entrare nel progetto fin dalle prime fasi, prima di quando normalmente si pensa a quali elettrodomestici inserire in un determinato contesto. Ciò avviene in modo spontaneo grazie a una serie di partnership con aziende di eccellenza in altri settori, come Valcucine, Atlas, Viabizzuno, Marazzi, Antolini, Porcelanosa, che ci permettono di entrare in anticipo nel progetto presentando l’ampia gamma dei prodotti LG ad alta tecnologia, attrattivi tanto per il mondo residential quanto per il contract e l’hotellerie.

SKS/Antolini

E come si realizzano concretamente queste partnership?

Si tratta di processo articolato, che posso facilmente spiegare con un esempio. Poniamo che i rivestimenti di un nuovo boutique hotel vengano realizzati da uno dei nostri partner. Tramite l’azienda partner noi entriamo in contatto con chi si occupa del progetto e interveniamo per quanto riguarda i sistemi interattivi, oppure nell’area lounge con la proposta di SKS, o ancora forniamo le smart tv per le camere. Questo avviene anche perché presso gli showroom dei nostri partner è sempre presente una cucina dotata dei nostri elettrodomestici, in modo tale che i progettisti possano da subito entrare in contatto con i nostri sistemi, anche quando si sono recati in showroom per scegliere, che so, i materiali.

D’altro canto, nel nostro showroom verrà presto allestita una materioteca dove metteremo a disposizione i cataloghi, i sample di prodotti delle aziende partner, così da realizzare un’autentica cross communication.

In più, oltre a segnalare ai nostri partner i progetti che arrivano direttamente a noi e che possono essere interessanti anche per loro (e viceversa), mettiamo a disposizione lo showroom per realizzare degli eventi. Abbiamo per esempio organizzato qui alcuni incontri con gli architetti per AtlasPlan, con un focus sui loro materiali utilizzati in cucina. Pur instaurando con ogni partner una relazione personalizzata, il cibo e la cucina restano infatti il filo conduttore di questo spazio.

SKS/Marazzi

Gli architetti che ne pensano?

Gli architetti apprezzano questa formula “integrata”, perché in questo modo possono parlare dell’intero progetto della casa con un unico interlocutore. Lo showroom è lo strumento con cui LG dice loro: parliamo la vostra lingua. Fa da collettore delle richieste degli architetti e rappresenta per loro un punto di riferimento, in quanto noi seguiamo passo per passo l’architetto accompagnandolo anche nella relazione con i vari partner e fornitori.

La direzione è quindi quella di proporre un’offerta che guardi alla casa in tutti i suoi aspetti?

Sì, ed è una scelta in linea con l’evoluzione del mondo del mobile, in cui le aziende si predispongono sempre di più a firmare tutti gli ambienti. LG vuole fare la stessa cosa con la tecnologia, con un’offerta che spazia dalla cucina alla tv, dall’aria condizionata alla cabina igienizzante per abiti, fino ai sistemi di purificazione, all’area office, eccetera.

SKS/Porcelanosa

Qual è la prossima sfida in questo senso?

Sicuramente riuscire a far comunicare tutto il nostro mondo. I nostri prodotti sono open source e possono dialogare tra loro, ma si può fare ancora di più. Stiamo lavorando su questo genere di servizi, e in particolare sul voice control, questione non banale e complessa da affrontare soprattutto nel mondo degli elettrodomestici. Si tratta tuttavia di uno strumento fondamentale, basti pensare all’aiuto che il voice control può fornire ai portatori di disabilità.

SKS/Valcucine

L’entusiasmo del resto non manca, specialmente se guardiamo al successo dell’ultimo Fuorisalone.

È vero, e la cosa che ci ha fatto più piacere è che abbiamo avuto un grande riscontro anche dall’estero. La nostra scelta è stata quella di fare un evento sicuro ma immersivo e aperto alla città, a tutta la comunità (abbiamo avuto 5300 visitatori in totale, con una media di 850 persone al giorno!). Questo perché, avendo uno showroom così grande e in una posizione così centrale, sentiamo una forma di responsabilità verso la città. Abbiamo voluto coinvolgere tutti, non solo giornalisti e addetti, ma anche progettisti, studenti, cittadini. L’obiettivo andava molto oltre i prodotti dell’azienda, c’era la volontà di educare alla buona alimentazione e anche di avere un impatto sociale, come ha dimostrato l’orto donato alla scuola Bruno Munari di Baggio.

Una visione distante dal tradizionale concetto di luxury.

Sì. Per noi il luxury deve essere accessibile: lo showroom è su strada e quando si entra il rapporto con noi deve essere naturale, caldo, mai distante. Il linguaggio deve essere di qualità e raffinato ma allo stesso tempo semplice. Lo showroom è inoltre estremamente flessibile, lo spazio può essere vissuto in modo sempre diverso, per creare business ma anche per organizzare eventi, di tutti i tipi. È un posto dove tornare, per fare network e vivere esperienze sempre nuove.

SKS/Viabizzuno

E che progetti avete in serbo per il 2022?

Se nel 2021 abbiamo deciso di concentrarci sullo showroom per presentarlo il più possibile al pubblico durante il Fuorisalone, nel 2022 saremo presenti al Salone del Mobile con uno stand di circa 400 metri quadri dove prevediamo di evolvere il nostro concept. E senza dubbio desideriamo coinvolgere i nostri partner in questa grande e importantissima vetrina.